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Storico primo oro ai Giochi invernali per l'Ungheria nella staffetta maschile dello short track

Storico primo oro ai Giochi invernali per l'Ungheria nella staffetta maschile dello short track
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Getty Images

OlimpiadiPyeongChang 2018

Storico primo oro ai Giochi invernali per l'Ungheria nella staffetta maschile dello short track

Nella staffetta olimpica maschile dello short track è successo qualcosa di storico: l’Ungheria, che mai ai Giochi invernali aveva vinto medaglie al di fuori del pattinaggio di figura, dove aveva collezionato due argenti e quattro bronzi dal 1932 al 1980, ha vinto il suo primo oro “bianco”.

I protagonisti di questa impresa sono stati i fratelli Liu Shaolin Sándor e Liu Shaoang, di padre cinese e madre ungherese, Viktor Knoch e Csaba Burján, che nella finale hanno stabilito il record olimpico sulla distanza dei 5000 metri in 6’31”971 e bruciato la Cina, argento a 64 millesimi, e il Canada, bronzo a 311 millesimi, fuori dal podio i padroni di casa della Corea del Sud.

La gara maschile più corta dello short track, i 500 metri, è stata vinta dal grande favorito, il cinese Wu Dajing, argento a Sochi dietro a Victor An, il russo di nascita sudcoreana che è nella lista degli atleti russi non graditi al CIO e quindi non presente in Corea, Wu, che già nei quarti di finale aveva limato il record del mondo di 39”937 dello statunitense John Celski stabilito il 21 ottobre 2012 portandolo a 39”800, nella finale lo ha ulteriormente migliorato col crono di 39”584 prendendosi un oro atteso quattro anni, argento e bronzo a 270 e a 335 millesimi i sudcoreani Hwang Daeheon e Lim Hyojun, l’oro dei 1500.

Le tre run finali dell’halfpipe maschile del freestyle sono state piene di cadute rovinose che hanno visto protagonista anche il campione uscente David Wise nelle prime due run ma lo statunitense ha fatto un capolavoro prendendo un punteggio di 97,20 che gli è valso il bis dell’oro di Sochi, argento al connazionale Alex Ferreira, mai sotto i 92,60 punti e con un massimo di 96,40 nella terza run, bronzo al 16enne neozelandese Nico Porteous.

Nel big air femminile dello snowboard, specialità che debutta quest’anno ai Giochi anche per gli uomini, l’oro va alla favoritissima austriaca Anna Gasser, che sui due migliori salti ottiene un punteggio totale di 185,00, argento alla statunitense Jamie Anderson, alla terza medaglia olimpica dopo i due ori nello slopestyle del 2014 e di dieci giorni fa, bronzo alla neozelandese Zoi Sadowski-Synnott, anch’essa 16enne. Notare che il paese dei kiwi aveva vinto una sola medaglia ai Giochi invernali, e cioè l’argento di Annelise Coberger nello slalom femminile di Albertville 1992 dello sci alpino, oggi ne sono arrivate due a distanza di poche ore e da due teenager.

Nel curling misto, almeno così riporta il medagliere dei sito ufficiale dei Giochi, è stato tolto il bronzo alla squadra russa e dato alla Norvegia per la positività al Meldonium di Aleksandr KrushelnitskyInfine gli Stati Uniti tornano a vincere il torneo dell’hockey su ghiaccio femminile dopo 20 anni e dopo quattro edizioni vinte dalle acerrime rivali del Canada, che oggi hanno dovuto inchinarsi per la seconda finale su cinque alle giocatrici a stelle e strisce, la finale olimpica riservata alle donne si è decisa per la prima volta agli shoutout dopo che i tre periodi e l’overtime di 20 minuti si erano conclusi sul 2-2, 3-2 quindi il punteggio finale.

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