Dynastar Omeglass Pro Ti R21 Racing

• Rispondenza profilo
  SI al 88 %
• Stabilità
• Comfort
• Maneggevolezza
• Conduzione
• Impulso
• Curve strette
• Curve medie
• Curve ampie
• Presa di spigolo

La proposta in campo racecarver slalom della casa francese è rappresentata dal Dynastar Omeglass Pro, uno sci dalla doppia anima.
A detta di quasi tutti i testatori è uno sci con “grande tenuta sul duro e ripido, preciso e stabile in curve da slalom” (Tiziano Riva), che “dà molta sicurezza sia in curva sia a velocità sostenute”, gli fa eco Giulia Gianesini, “stabile, con ottima tenuta in tutti gli archi”, conclude Valentina Pepino al termine del suo test.
A differenza del “fratello maggiore”, ossia la proposta Dynastar per il gigante, la precisione e la stabilità non si associano all’intuitività. Lo sci è maneggevole e dotato un discreto comfort, che alla fine lo fa risultare “facile e maneggevole” a detta di Denis Kaneider e del nostro “consumer selezionato” Alessandro Carli. Nonostante ciò risulta difficile entrare in sintonia con l’attrezzo fin dalle prime curve.
È necessario un minimo di adattamento alla sciancratura e alla struttura della coda, più leggera che la spatola, che “richiede un bel po’ di attivazione a inizio curva”, racconta Giulia Gianesini, come confermato da Tiziano Riva: “appena messo ai piedi si fatica un po’ a trovare la giusta confidenza per farlo entrare in curva”.
Non è infatti un caso che il voto peggiore dello sci sia alla voce “impulso”: l’Omeglass Pro manca di quello spunto di autocinesi che gli slalom moderni tendono ad avere. Conseguenza diretta di questa impostazione è anche il risultato nelle curve strette: in determinati pendii (eccessivamente ripidi) lo sci risulta più difficile da condurre in curve strette rispetto all’arco medio, dove si difende su ogni terreno.
Il Dynastar Omeglass Pro appare indicato più che altro per sciatori, appassionati delle curve strette con voglia di divagare in archi medi, che ricercano uno sci che non richieda, per questo genere di curve, un eccessivo “dispendio di energie fisiche” (Luciano Magi) , tanto da risultare a volte instabile sul ripido per gli sciatori più potenti.
Rispetto a quanto descritto dalla casa lo sci centra pienamente il profilo a pieni voti.