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Armin Zoeggeler ha detto stop. Si ritira l'azzurro più vincente nella storia degli sport olimpici invernali.

Armin Zoeggeler ha detto stop. Si ritira l'azzurro più vincente nella storia degli sport olimpici invernali.
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Armin Zoeggeler ha detto stop. Si ritira l'azzurro più vincente nella storia degli sport olimpici invernali.

La notizia era nell'aria da tempo, le troppe assenze negli ultimi raduni estivi ne erano un chiaro segnale, un comportamento troppo strano per uno come lui abituato a preparare con cura maniacale ogni stagione. Eppure la recente intervista rilasciata al termine del ricevimento in Quirinale, lasciava ancora immutata la speranza dei suoi numerosi fans di poterlo ammirare per un'ultima volta sul ghiaccio amico di Sigulda, la sua pista. Invece quest'oggi Armin Zoeggeler nel corso di una lunga conferenza stampa ha annunciato il suo addio allo slittino.

Si chiude così, una delle carriere più luminose dell'intera storia dello sport italiano ed in generale delle discipline invernali, cominciata nel lontano 1990 con la conquista a soli sedici anni della Coppa del Mondo Junior. Ma è in ambito senior che Armin Zoeggeler ha creato la sua leggenda. Fin dal suo debutto avvenuto nell'inverno 1992-1993, il carabiniere di Foiana aveva fatto capire di essere un predestinato. Appena diciottenne Armin a Sigulda sale per la prima volta sul podio, instaurando con questa pista un feeling particolare che lo porterà a conseguire ben 10 vittorie.

Due stagioni più tardi ad Oberhof, Zoeggeler conquista la sua prima vittoria in Coppa del Mondo. E' solamente il primo di una serie di 57 successi che fanno di Armin il più titolato atleta italiano nella storia degli sport olimpici invernali. La stessa annata rappresenta la stagione della consacrazione del fuoriclasse altoatesino, che a Lillehammer si laurea Campione del Mondo.

Nell'inverno 1997-1998 grazie a 3 vittorie e 2 terzi posti su 6 gare disputate, Armin Zoeggeler piega la concorrenza degli storici rivali Markus Prock e Georg Hackl, ed alza al cielo la prima delle dieci Coppe del Mondo della carriera. Da questo momento in poi l'atleta della Val d'Ultimo diventa un vero e proprio rullo compressore, conquistando tutto quanto si possa conquistare, mettendo in evidenza una superiorità schiacciante soprattutto a livello di guida, pennellando linee perfette che diverranno per sempre il suo marchio di fabbrica. E' proprio in questo periodo che ad Armin viene attribuito il soprannome di "Cannibale".

Le vittorie in Coppa del Mondo non mancano, così come i titoli mondiali, ma per essere un vero "Cannibale" Armin deve salire sul gradino più alto del podio alle Olimpiadi, l'evento sportivo che consacra i grandi campioni. A Salt Lake City 2002, Zoeggeler si presenta ai nastri di partenza della gara olimpica con al collo due medaglie a Cinque Cerchi, il bronzo del 1994 e l'argento del 1998, ma soprattutto con tutta la pressione della stampa italiana che da lui si aspetta la medaglia dal metallo più pregiato. Zoeggeler non delude e da grande fuoriclasse si regala il suo primo oro olimpico.

Quattro anni più tardi, Armin è nuovamente chiamato all'impresa, questa volta si tratta di essere il profeta in patria dato che si gareggia per le Olimpiadi di Torino sul nuovissimo impianto di Cesana, pista che fin da subito si addice alle sue caratteristiche. Anche in questa occasione la determinazione e la voglia di vincere di Zoeggeler superano l'enorme pressione mediatica che si è creata nei suoi confronti. Il "Cannibale" conquista così il secondo oro olimpico consecutivo eguagliando Georg Hackl.

Nelle cinque stagioni seguenti lo slittinista altoatesino continua a non avere rivali in Coppa del Mondo, anche se specialmente nei catini dove conta maggiormente la spinta inizia a farsi strada un giovane figlio d'arte: Felix Loch. Proprio quest'ultimo, considerato dai più esperti come l'erede designato di Zoeggeler, nel corso dei Giochi Olimpici di Vancouver 2010 giocherà un "brutto scherzo" ad Armin. Sulla pista di Whistler, accorciata a seguito dell'incidente mortale che nel corso delle prove è costato la vita al georgiano Nodar Kumaritashvili, il "Cannibale" non riesce a fare la differenza, anzi dopo tre manche è addirittura a rischio medaglia. Ma Armin non si da per vinto e lottando col coltello tra i denti riesce a salire sul terzo gradino del podio.

Nell'ultimo quadriennio, Armin fa in tempo ad alzare la sua decima ed ultima Sfera di Cristallo eguagliando così il record detenuto dall'austriaco Markus Prock, prima di lasciare definitivamente campo libero al tedesco Felix Loch, dominatore delle ultime tre stagioni. In questo periodo Zoeggeler per la prima volta in carriera accusa seri problemi di materiali che ne limitano le prestazioni, anche se riesce comunque a vincere a Lake Placid.

Lo scorso anno in quella che di fatto è stata la sua ultima stagione, Armin è riuscito a ritrovare il giusto set-up del slittino cogliendo a Winterberg il tanto cercato podio numero 100. Ma le soddisfazioni per il fuoriclasse altoatesino non si sono fermate e poche settimane più tardi sul budello di Park City, Zoeggeler fa valere tutta la sua esperienza dominando la competizione come nei tempi d'oro. Inoltre, a fine gennaio proprio nella tanto menzionata Sigulda, il carabiniere di Foiana coglie quella che rimarrà alla storia come la sua cinquantasettesima ed ultima vittoria in Coppa del Mondo.

Con questa ritrovata competitività e con il privilegio di essere stato nominato portabandiera della squadra italiana alla cerimonia inaugurale, Armin Zoeggeler si presenta al cancelletto di partenza della pista di Sochi per affrontare la sua sesta Olimpiade. Le difficili condizioni meteo e le temibili slitte russe realizzate dal ex tecnico italiano Walter Plaikner possono rappresentare una grossa insidia anche per un fuoriclasse del calibro di Zoeggeler. Invece il "Cannibale" ancora una volta torna a ruggire conquistando nell'ultima gara della sua vita la medaglia di bronzo olimpica. Questo risultato consente ad al fuoriclasse di Foiana di entrare di diritto nella storia della sport dato che mai prima di allora uno sportivo era riuscito ad aggiudicarsi 6 medaglie olimpiche in sei edizioni consecutive.

Dopo un lungo periodo di riflessione quest'oggi Armin Zoeggeler ha deciso di appendere la slitta al proverbiale chiodo. Una decisione non facile per uno come lui abituato a lottare soprattutto quando gli si prospettava l'idea di partecipare a febbraio ai mondiali di Sigulda. Invece, questa volta Armin ha messo da parte il suo lato di "Cannibale" preferendo lasciare le competizioni da vincente.

Il ritiro di Armin Zoeggeler porterà un grossisimo vuoto nell'ambiente dello slittino, che si ritroverà orfano di quello che numeri alla mano e a detta di tutti è considerato il più grande slittinista di tutti i tempi. Un vuoto così grande che nella storia dello sport ha avuto pochi eguali, e che assume le stesse proporzioni di quanto successo al momento del ritiro dello sciatore svedese Ingemar Stenmark.

 

Questi i numeri di Zoeggeler:

10 Coppe del Mondo (1997-98, 1999-00, 2000-01, 2003-04, 2005-06, 2006-07, 2007-08, 2008-09, 2009-10 e 2010-11)

57 vittorie in Coppa del Mondo (record assoluto)

103 podi in Coppa del Monda (record assoluto)

2 Ori Olimpici (Salt Lake City 2002 e Torino 2006)

6 Medaglie Olimpiche (Bronzo 1994, Argento 1998, Oro 2002 e 2006, Bronzo 2010 e 2014)

6 Titoli Mondiali (Lillehammer 1995, Koenigssee 1999, Calgary 2001, Sigulda 2003, Park City 2005 e Cesana 2011) (record assoluto)

3 Titoli Europei (Oberhof 2004, Cesana 2008 e Sigulda 2014)

2 Titoli Mondiali Junior (Sigulda 1993 e Igls 1994)

15 Campionati Italiani (record assoluto)

 

Nelle gare a squadre:

2 Vittorie in Coppa del Mondo

6 Medaglie Mondiali 

1 Titolo Europeo 

 

 

 

 

 

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