Henrik Kristoffersen: " Mi sento solo e non ho ancora deciso se gareggerò Levi"

"Non sono per niente una persona che bada ai soldi - ha esordito Kristoffersen ai microfoni dell'emittente televisiva - l'accordo che lega la federazione allo sponsor Telenor è di gran lunga superiore rispetto a quello che ho siglato personalmente con la Red Bull. Togliendo la mia fetta di ingaggio la federazione avrebbe il grosso vantaggio di poter disporre di un budget superiore da poter dividere con gli altri ragazzi della squadra."

La querelle tra il vincitore della passata coppetta di slalom e l'organo federale norvegese era scoppiata già alla vigilia dell'opening stagionale di Soelden, quando Kristoffersen nonostante le pressioni dello sponsor Red Bull non ha potuto scendere in pista col logo della nota bibita energetica stampato sul proprio casco.

Tale situazione aveva portato parecchio nervosismo nel giovane slalomista che in gara aveva sciato decisamente al di sotto delle proprie potenzialità come aveva prontamente denunciato lo stesso Lars Kristoffersen, padre e manager dell'atleta proprio alla tv di stato norvegese, "Questa vicenda sta condizionando parecchio il rendimento di mio figlio. Alla vigilia di Soelden la Red Bull ci ha chiesto rassicurazioni riguardo l'accordo commerciale raggiunto, ma noi per colpa di questa diatriba con la federazione non siamo stati in grado di fornire risposte certe. Henrik si è così spazientito ed innervosito e il suo approccio alla gara non è stato dei migliori."

Parole che son state confermate dallo stesso Henrik nell'intervista serale di ieri, "Devo ammettere che son state giornate piuttosto difficili. Sono riuscito ugualmente ad allenarmi però spesso ho avuto parecchie difficoltà a distolgliere l'attenzione da questa vicenda. In questo momento vorrei che questa situazione si risolvesse al meglio in modo da poter vivere in serenità sia a casa che in pista. Con una maggiore tranquillità son sicuro che potrei rendere molto di più in gara. Con uno sponsor personale come Red Bull potrei davvero puntare al salto di qualità per potermela giocare con gli altri due ragazzi sponsorizzati dalla multinazionale austriaca Marcel Hirscher e Alexis Pinturault."

"L'inserimento del logo Red Bull sul mio casco - ha proseguito il campione norvegese - farebbe risparmiare la bellezza di 25 milioni di corone norvegesi alla federazione nelle prossime 6 stagioni che potrebbero essere investiti nel far crescere i giovani."

Kristoffersen ha inoltre lanciato una grossa frecciatina alla federazione spiegando che il sistema di controllo di tutti gli spazi pubblicitari degli atleti adottato a partire dagli anni novanta è adesso ampiamente superato e andrebbe modificato, "Non riesco ancora a capire perchè i dirigenti federali siano così restii al cambiamento. Ho provato a parlarci personalmente ma nessuno mi ha dato risposta, alcuni addirittura non hanno nemmeno voluto parlare con me. Sinceramente non capisco perchè abbiano deciso di creare questo muro nei miei confronti, solamente perchè ho cercato di spiegare loro che per il bene di noi atleti il sistema andrebbe modificato?".

Muro che stando alle parole del ventiduenne medaglia di bronzo a Sochi 2014 non si limiterebbe solamente agli organi federali ma che riguardarebbe anche parte dei compagni di squadra, "Ho ricevuto un modesto supporto da parte dei compagni di squadra. Ammetto che non abbiamo mai parlato direttamente della vicenda però mi sarei aspettato un atteggiamento diverso soprattutto da parte di chi in passato ha avuto il mio appoggio."

Riguardo il prossimo impegno agonistico, lo slalom di Levi, Kristoffersen non ha ancora fugato alcun dubbio sulla sua partecipazione, "Non ho ancora deciso se i prossimi giorni mi allenerò in Svezia col resto della squadra, e al momento non so nemmeno se sarò al via dello slalom di Levi."