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Facciamo le carte alla coppa maschile: Odermatt-Kilde in pole con questo calendario, occhio a Mayer e Paris

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Sci Alpinocoppa del mondo 2021/22

Facciamo le carte alla coppa maschile: Odermatt-Kilde in pole con questo calendario, occhio a Mayer e Paris

Domenica prossima il via della Coppa del Mondo anche per gli uomini: Pinturault dovrà superarsi in slalom e in super-g per giocarsi il bis, tornano prepotentemente in ballo anche i velocisti puri. Schwarz e Meillard due sicurezze, ma per sognare la sfera di cristallo avranno bisogno dell'ultimo salto di qualità.

Dieci favoriti dieci, con un pronostico forse ancor più aperto rispetto al settore femminile che abbiamo analizzato ieri.

La Coppa del Mondo maschile scatterà domenica 24 con il gigante di Soelden ed è ora di guardare a coloro che potranno giocarsi la sfera di cristallo assoluta, conquistata pochi mesi fa a Lenzerheide da Alexis Pinturault. Il primo favorito sarà ancora il francese? I numeri e la logica dicono di no, considerata la crescita di Marco Odermatt e il ritorno, se sarà subito ad alti livelli, di Aleksander Aamodt Kilde.

Sì, con il nuovo calendario sono proprio l'elvetico, 2° nel 2020/21, e il norvegese che trionfò nel 2019/2020, i punti di riferimento con un programma che prevede la bellezza di 27 gare per polivalenti come loro che spaziano dalla discesa al gigante. Avrà tre discipline anche Pinturault, vero, ma c'è una bella differenza tra la competitività del francese in super-g e in slalom, dove Alexis si ritrova davanti tantissimi atleti superiori, e quella di Odermatt e Kilde nelle due discipline più “deboli” per loro, rispettivamente la discesa e il super-g per Marco e la discesa e il gigante per AAK.

Su 35 gare disputate lo scorso anno, la differenza fu clamorosa tra gare veloci (13, con 7 discese e 6 super-g) e tecniche (21, con 10 giganti e 11 slalom, poi si disputò anche il parallelo di Lech vinto tra l'altro da Pinturault), quest'anno saranno 18 pari e basti pensare che Odermatt arrivò a giocarsi la CdM sino al gigante delle finali.

Dietro a loro tre, avranno chances almeno per il podio finale velocisti puri in grado di giocarsi vittorie e top 3-5 tra discesa e super-g con costanza. I primi nomi che vengono in mente sono quelli di Matthias Mayer e Dominik Paris, il terzo quello del bi campione del mondo Vincent Kriechmayr (che in discesa, però, su molte piste paga un certo gap dall'olimpionico di Sochi e da Domme), il quarto risponde al nome di Beat Feuz, ma in questo caso già parliamo di un atleta che in super-g è troppo poco competitivo e che mirerà soprattutto alla cinquina nella classifica di discesa e al grande sogno del primo oro olimpico.

Ecco quindi che a giocarsela con loro, ma dovranno davvero superarsi nelle discipline tecniche e inventarsi qualcosa in super-g, indichiamo Marco Schwarz e Loic Meillard, non a caso il 3° e il 4° della generale nell'ultima stagione (divisi da soli 9 punti). Il carinziano può alzare il livello in gigante, ma dovrà avere la stessa (spaventosa) continuità dimostrata in slalom un anno fa e lo vedremo anche nella velocità, seppur parzialmente. L'assenza di combinate lo pone decisamente indietro nel pronostico rispetto a Odermatt, Kilde e Pinturault, stesso discorso vale per Meillard, che però tra i rapid gates non vale certo l'austriaco (ma attualmente è davanti in gigante).

Il decimo nome, ma se tornerà quello visto fino a un paio di anni fa in gigante parliamo di uno da podio finale nonostante il calendario molto meno favorevole, è quello di Henrik Kristoffersen. Il norvegese ha visto già passare i treni migliori nelle ultime due annate, punterà forte sullo slalom e mira all'oro olimpico di Pechino mancato clamorosamente a PyeongChang (dopo il bronzo da giovanissimo a Sochi), ma ha lavorato tanto in estate per ritrovarsi tra le porte larghe ed è pur sempre un campione che ha vinto 23 volte in Coppa del Mondo.

 

FEUZ, DOMME E IL DUO AUSTRIACO

 

Gerarchie chiare, quelle che portano a pensare come in discesa siano tre gli atleti favoriti per una Coppa del Mondo che, nelle ultime quattro stagioni, è sempre finita nelle mani di Beat Feuz.

L'elvetico parte davanti, ritroverà in calendario anche gare decisamente favorevoli (saltate lo scorso anno) come Beaver Creek e Wengen, ma questo dovrà essere l'anno del nuovo grande assalto di Dominik Paris alla sfera di cristallo che più desidera. Il rientro subito ad alti livelli nella passata stagione ci ha riconsegnato un “Domme” che dà grandi garanzie per giocarsela su ogni terreno (Val Gardena... a parte?), a partire dalla novità del doppio appuntamento di Lake Louise.

Alle spalle dei due grandi rivali, Matthias Mayer si pone come un pericolo costante, con picchi di rendimento eccezionali ancor più di Vincent Kriechmayr, che in questa disciplina paga chiaramente sui tracciati meno tecnici. Proprio quelli dove si esalta Johan Clarey, che a 41 anni è ancora ultra competitivo e pericoloso nelle grandi classiche (e magari nell'appuntamento olimpico), ma oggettivamente anche la top 5 finale nella graduatoria di coppa sarebbe un ottimo risultato.

Potrebbe partire forte Max Franz, che dopo l'infortunio di Kitzbuehel nel 2019 non ha più fatto vedere il livello espresso nei mesi precedenti con le vittorie di Lake Louise e Beaver Creek (in super-g nel secondo caso), ma è soprattutto la Norvegia che attende grandi risposte da Kjetil Jansrud e Aleksander Aamodt Kilde.

All'ultima stagione della carriera, l'iridato 2019 deve cancellare un 2020/21 davvero negativo, di AAK abbiamo già detto e servirà solo ritrovare presto confidenza per rivederlo agli eccezionali livelli pre infortunio dello scorso gennaio.

E Christof Innerhofer e poi l'ottima squadra tedesca con Baumann, Sander (argento mondiale in carica) e quel Thomas Dressen che però non vedremo nelle gare nordamericane e quasi certamente neppure in Val d'Isère, Val Gardena e a Bormio? Il veterano altoatesino ha ancora in canna il colpo per una grande giornata, la competitività non gli manca come ha dimostrato da gennaio in avanti, una volta risolti i problemi a livello di materiali.

 

POTERE AUSTRO-SVIZZERO, MA I NORGE...

 

Kriechmayr, Mayer, Odermatt, Caviezel, Kilde.

Cinque nomi che fanno davvero paura in una disciplina che naviga sull'asse austro-svizzero, ma con il ritorno del norvegese, che la Coppa del Mondo di super-g l'ha vinta nel 2016, a mettere pepe ad una contesa apertissima.

E attenzione pure a Ryan Cochran-Siegle, che ha impressionato dominando a Bormio prima dell'infortunio di Kitzbuehel che gli ha fatto perdere la seconda parte di stagione e i Mondiali di Cortina; autentina mina vagante lo statunitense, mentre per uno dei migliori specialisti del decennio scorso, Kjetil Jansrud, vale lo stesso discorso fatto in precedenza per la discesa.

L'Italia proporrà, oltre a Paris e Innerhofer, un Mattia Casse che, al vero rientro post infortunio del novembre 2020 a Cervinia, andrà in caccia del suo primo, meritato podio in coppa. E poi ancora Ferstl con Sander e Baumann per una buona Germania, mentre in casa Francia si punterà, oltre che sui guizzi di Pinturault, anche su Matthieu Bailet che, proprio nell'ultima gara disputata a Saalbach, è salito per la prima volta su un podio con il 2° posto dietro a Odermatt.

 

PINTU-ODERMATT GIGANTI, MA LA SFIDA E' APERTA

 

Sarà davvero interessante capire l'evoluzione del gigante nella stagione che, per gli specialisti delle porte larghe, partirà già domenica prossima a Soelden. Lo scorso anno non sono mancate le sorprese, a partire dalla gara mondiale che ha rilanciato Mathieu Faivre, poi vincente di nuovo anche in coppa, e proposto sul podio Luca De Aliprandini e Marco Schwarz, per la prima volta a questi livelli in una gara così importante.

I grandi protagonisti nell'arco di un'annata di coppa, però, sono stati in primis Alexis Pinturault e Marco Odermatt, che hanno dimostrato un passo in più rispetto a tutti; la costanza però non è mancata a Filip Zubcic, pronto a giocarsi la sfera di cristallo per quanto visto negli ultimi due anni, e Loic Meillard, mentre dovrà ritrovarsi completamente Zan Kranjec, che ha vissuto un periodo difficilissimo tra i guai alla schiena e la scomparsa del padre.

Nei 7, appunto, ci sarà anche De Aliprandini che vuole fortissimamente il primo podio in Coppa del Mondo, ma da dietro preme fortissimo Stefan Brennsteiner, finalmente esploso dopo aver risolto i problemi fisici, così come ci si attende che torni davanti Henrik Kristoffersen, troppo brutto per essere vero nei giganti del 2020/21. Se Leif Kristian Nestvold-Haugen può ancora garantire una certa continuità, ma difficilmente con picchi da podio, la Norvegia propone soprattutto i due fenomeni classe 2000, Lucas Braathen e Atle Lie McGrath.

Il primo ha vinto a Soelden, il secondo ha sfiorato il colpaccio in Alta Badia, poi per entrambi tutto si è fermato con il doppio infortunio di Adelboden: vedremo a quale livello torneranno già sul Rettenbach. Chiudiamo con due coppie, quella elvetica formata da Gino Caviezel e Justin Murisier, terzo e quarto violino della Svizzera, e Alexander Schmid e Stefan Luitz, che proveranno a riportare in alto i colori tedeschi.

 

BARAONDA SLALOM, NOEL IL RIFERIMENTO?

 

E' la specialità più incerta, per certi versi spettacolare, come dimostrano i tanti vincitori diversi (7 nelle prime 8 gare della scorsa stagione) e pure la gara mondiale che ha premiato nomi come Foss-Solevaag e Pertl, oro e argento a Cortina davanti a Kristoffersen.

Il più continuo negli ultimi tempi è stato certamente Marco Schwarz, tanto da meritare ampiamente la sua prima sfera di cristallo, ma Clément Noel è forse il punto di riferimento in termini di picco di prestazione, da “contenere” da parte del francese se vuole finalmente portare a casa quella coppa che accarezza solamente da tre anni (chiudendo sempre al 2° posto, rispettivamente dietro a Hirscher, Kristoffersen e Schwarz).

Può succedere di tutto, però, se pensiamo alla crescita esponenziale di Foss-Solevaag, che aveva già vinto a Flachau prima della gemma mondiale, ad un ritrovato Manuel Feller e al nostro Alex Vinatzer, che il podio l'ha già assaggiato e ora è chiamato a giocarsi con costanza anche le vittorie, avendo dimostrato una competitività su ogni tipo di pendio.

I nomi sono tantissimi, visto che l'Austria propone anche Pertl, Matt e Gstrein, la Svizzera cercherà il riscatto con Zenhaeusern e Yule (oltre a Meillard) dopo un'annata molto complicata soprattutto per il secondo, e certamente ci si attende un Henrik Kristoffersen in grado di lottare sempre per il podio.

Pinturault e Muffat-Jeandet saranno i riferimenti della Francia, Linus Strasser e Kristoffer Jakobsen sono vere e proprie mine vaganti, e chissà che gli azzurri non propongano davanti anche i veterani Gross, Moelgg e Razzoli, magari proprio nella gara olimpica, assieme ad un Simon Maurberger che stava volando, sfiorando il podio nella notte di Schladming, prima dell'infortunio di Chamonix.

 

COCHRAN-SIEGLE, FORD, SEJERSTED E I TANTI RITORNI

 

Sorprese in vista? Difficile pensare a nomi che possano stravolgere gli equilibri nelle discipline veloci, ma proprio lì ci si attendono ritorni importanti come quelli, in primis, di Cochran-Siegle e dello stesso Urs Kryenbuehl, ma anche di un talento come Adrian Smiseth Sejersted, che aveva pure pensato di smettere e ci proverà ancora una volta.

In gigante, l'uomo mancato nel cuore della passata stagione, oltre ai già citati Braathen e McGrath e ovviamente a Kilde, è Tommy Ford che non ci sarà a Soelden e dovrà recuperare con calma pensando soprattutto a Pechino, mentre in slalom possono sorprendere Simonet, Haugan, Aerni, Hadalin, Nef e chissà il veterano Ryding.

Azzurri da... scoprire? Giovanni Franzoni e Filippo Della Vite non possono che essere i nomi del futuro per gigante/super-g nel caso del bresciano e gigante in particolare per il bergamasco, ma attenzione anche a Ricky Tonetti, che sogna una medaglia olimpica nella “sua” combinata, che non avrà nel calendario di coppa, e ai tanti veterani di una squadra che sta rinnovando (in tal senso che peccato i tanti infortuni nella velocità, pensiamo a Prast e Schieder in primis), ma che al tempo stesso ha ancora vari atleti di lungo corso con l'obiettivo di un'altra Olimpiade che passerà dal rendimento in coppa.

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