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Daniela Merighetti: "A Cortina punterò alla qualifica per Sochi"

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Daniela Merighetti: "A Cortina punterò alla qualifica per Sochi"

Daniela Merighetti, azzurra della squadra di velocità, una delle più veterane della nazionale, ha ancora due chance per conquistare la qualifica per le Olimpiadi di Sochi. Opportunità che avrà in casa Italia, a Cortina d’Ampezzo, dove due anni fa regalò mille emozioni vincendo la discesa libera e lasciandosi alle spalle le due big del Circo Bianco: Lindsey Vonn e Maria Riesch.

Come va con la schiena?

La schiena va bene. Sono contenta perché riesco a gestirmi sia con gli allenamenti che con le gare, non ho problemi per il momento. Giusto ogni tanto se esagero con l’allenamento in slalom e gigante.

Come mai ti stai allenando anche in slalom?

Continuo ad allenarmi in slalom per le combinate anche se quest’anno le ho abbandonate proprio perché in questa disciplina la schiena mi dà problemi. Solo che è difficile dire di no a una cosa che sai fare e che ti può portare risultati.                       

Questa stagione è partita un po’ sottotono, non ci sono ancora stati grandi risultati. Cosa succede?

La scorsa stagione avevamo un altro staff, quest’anno lo abbiamo cambiato completamente e ho cambiato anche lo skiman. Ho cambiato tutto tranne la preparazione atletica. Forse non sono riuscita ancora a metabolizzare questo cambiamento e a trovare la strada giusta affinché sia tutto perfetto come gli altri anni.

Questa settimana si correrà quattro volte a Cortina, località dove due anni fa hai vinto. Cosa ti aspetti da questa gare?

Per prima cosa mi aspetto la qualificazione olimpica, ossia di cercare di entrare due volte nelle prime otto. E poi mi aspetto un riscatto per questa stagione che non è partita con il piede giusto.

Se dovessi andare a Sochi, pensi di poter riuscire a conquistare una medaglia?

Sì perché mi sento bene fisicamente e sugli sci mi sento meglio rispetto a quando stavo in Nord America. Infatti qui in Europa ho fatto un passo in avanti. Nello sci tutto è possibile. Le Olimpiadi sono una gara come un’altra se non addirittura più facili visto che ci sono meno atlete.

Nel caso invece non dovessi riuscire a partecipare alle Olimpiadi, che obiettivi hai per questa stagione?

Di andar forte alle ultime gare e di star bene fisicamente per poi fare l’anno prossimo la mia ultima stagione della carriera.

Quest’anno nelle discipline veloci in testa ci sono ragazze giovani come Gut, Fenninger e Weirather. Cosa hanno in più rispetto alla squadra azzurra?

Lara Gut ha un team privato e quindi lavora in base alle sue esigenze. Anna Fenninger anche ha un suo staff e può lavorare come meglio crede. Tutte queste campionesse che riescono ad arrivare al vertice hanno questo di diverso rispetto a noi che lavoriamo in gruppo. Ma anche noi lavoriamo bene. Gli allenatori cercano di fare il meglio per tutte solo che siamo in dieci, quindi non c’è mai un allenamento personalizzato e questa è appunto la grande differenza che c’è tra me e loro.

Come hai detto prima, la prossima stagione potrebbe essere l’ultima della tua carriera. C’è un sassolino che ti vorresti togliere dalle scarpe?

Mi piacerebbe vincere o andare sul podio alle Finali di Lenzerheide perché è una pista dove in prova sono sempre andata bene. Due volte sono caduta, lo scorso anno non abbiamo disputato la gara a causa del mal tempo. È una delle piste che mi piace di più insieme a Cortina e a Lake Louise.

 

 

 

 

 

 

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