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Jin Seo Kim e Joshi Helgesson tra le poche note liete della prima giornata dell'Ondrej Nepela Trophy

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figure skating - Ondrej Nepela Trophy 2014

Jin Seo Kim e Joshi Helgesson tra le poche note liete della prima giornata dell'Ondrej Nepela Trophy

La ventiduesima edizione dell’Ondrej Nepela Trophy di Bratislava si è aperta con il programma corto femminile, che ha visto ai nastri di partenza sedici atlete.

Il segmento di gara è stato caratterizzato dai rilevanti passaggi a vuoto delle pattinatrici più attese e, in generale, da tanti errori sugli elementi di salto.

La migliore prestazione di giornata è stata realizzata dalla svedese Joshi Helgesson (59,51), impeccabile sul triplo lutz preceduto dal passo, eseguito con tanto di braccio alzato, ma al limite con la rotazione di entrambi i salti della combinazione triplo toeloop/triplo toeloop. Il pannello ha però giudicato sotto-ruotato solamente il secondo triplo toeloop consentendo alla ventunenne di Tibro di sfiorare per la prima volta in carriera il muro dei sessanta punti e di sbriciolare il primato nazionale che apparteneva alla sorella maggiore Viktoria.

In seconda posizione, si è piazzata la statunitense Ashley Cain (54,05), che ha optato per la scelta di presentare un programma conservativo esprimendosi al di sotto del suo potenziale. La diciannovenne di origini australiane ha rinunciato alla combinazione con due salti tripli atterrando con qualche piccolo patema una combinazione triplo lutz/doppio toeloop e poi un triplo flip preceduto dal passo. Fatale si è però rivelata una caduta sul doppio axel, abitualmente una delle specialità della casa. Aspetto tecnico a parte, Cain non è apparsa veloce e scorrevole sul ghiaccio come in altre occasioni, dando l’impressione di essere essenzialmente concentrata sull’esecuzione di ciascun elemento.

Il podio provvisorio è stato completato dalla svedese Viktoria Helgesson (49,85), anche oggi in evidente affanno sui salti. Infatti, persi per strada pressoché tutti i punti della combinazione, a causa di un tentativo di triplo toeloop aperto in volo e completato solo doppio, ha atterrato con uno step-out un triplo rittberger preceduto dal passo. Nel modesto contesto di gara odierno, aiutata da una buona qualità complessiva di pattinaggio e dalla costruzione del programma, la più anziana delle sorelle Helgesson è riuscita a non sprofondare in classifica, ma la prestazione resta negativa.

Il quarto posto provvisorio è stato occupato dalla tedesca Nathalie Weinzierl (49,40), autrice di una discreta combinazione triplo toeloop/triplo toeloop, ma penalizzata dall’atterraggio del triplo lutz con una mano sul ghiaccio e da un axel aperto in volo e quindi privo di valore ai sensi del nuovo regolamento.

L’italiana Roberto Rodeghiero (47,53) si è dovuta accontentare della sesta posizione, preceduta dall’austriaca Kerstin Frank (48,65). La ventiquattrenne di stanza a Sesto San Giovanni, dopo avere completato nell'incipit del programma la migliore combinazione triplo toeloop/triplo toeloop della giornata, si è smarrita sugli altri elementi di salto aprendo in volo un triplo flip, correttamente degradato a doppio dal pannello, e poi cadendo una volta completato il doppio axel. L’atleta azzurra, che, così come le sorelle Helgesson, si è tolta la soddisfazione di ottenere il livello più alto a disposizione sulla sequenza di passi, resta comunque in corsa per salire sul podio al termine della competizione, malgrado i passaggi a vuoto odierni.

Le principali delusioni del segmento di gara portano i nomi di Hae Jin Kim (46,09) e soprattutto di Haruka Imai (41,90), rispettivamente relegate in settima e undicesima piazza.

La diciassettenne coreana non ha reso giustizia al programma coreografato da Stephane Lambiel pasticciando su salti e trottole. In particolare, dopo avere completato senza patemi una combinazione triplo lutz/doppio toeloop, ha eseguito un triplo flip preso da un filo non interno e mancante di rotazione, chiudendo poi a fatica anche il doppio axel. Inoltre, sulla trottola rovesciata ha dato l’impressione di salire in posizione biellmann, prima degli otto giri richiesti.  

E’ andata addirittura peggio alla nipponica detentrice del titolo, caduta su un triplo rittberger degradato a doppio e rimasta praticamente senza i punti della combinazione, non eseguita per via dall'atterraggio di un doppio salchow con un enorme step-out.


Nello short-program maschile, con soli sette atleti presenti, ha avuto la meglio il giovane coreano Jin Seo Kim (71,44), che, al termine di una prova senza grosse sbavature, ha ritoccato il proprio primato personale sfondando per la prima volta in carriera il muro dei settanta punti.

Il diciassettenne di Seoul ha presentato un programma corto coreografato da Lambiel ed ha eseguito triplo axel, triplo lutz preceduto dal passo e combinazione triplo toeloop/triplo toeloop nella seconda metà della musica, senza dimenticare un’ottima sequenza di passi.

Kim ha preceduto di stretta misura il navigato statunitense Stephen Carriere (71,18), migliore di giornata su ciascuna voce delle componenti del programma, ma penalizzato dalla caduta su un tentativo di quadruplo toeloop e da atterraggi non puliti sul triplo axel (mano in terra) e sulla combinazione triplo lutz/triplo toeloop (step-out)

E’ rimasto a contatto con i primi due della classifica anche il russo Gordei Gorshkov (67,70), autore di un buon triplo axel, ma incerto sull’atterraggio del triplo lutz, salvato con mestiere, e della combinazione triplo rittberger/triplo toeloop, atterata su due piedi con il triplo toeloop degradato a doppio.

Gorshkov e soprattutto Carriere hanno guadagnato un po’ di terreno su Kim grazie alla migliore esecuzione degli elementi di trottola, ma nel segmento di gara odierno sono stati i salti a fare la differenza.

Il resto della concorrenza, depauperato dal forfait last minute dell’austriaco Albert Mück, è stato regolato a debita distanza dall’ungherese Kristof Forgo (48,90).

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39lovs2, Giovedì 2 Ottobre 2014