Anche Artem Tyshchenko non sanzionato a dispetto della positività al Meldonium

La scorsa settimana l'agenzia mondiale antidoping ha pubblicato un documento in cui si specifica come i casi di positività a questa sostanza riscontrati prima dell'1 marzo e con una concentrazione inferiore a 1 μg/mL, siano compatibili con un'assunzione del farmaco antecedente al 1 gennaio 2016, giorno in cui è diventato illegale.

Tyschenko, che ha fallito un test antidoping il 23 gennaio, corrisponde quindi al profilo indicato dalla Wada.  L'ucraino avrebbe pertanto assunto per l'ultima volta il Mildronats quando era ancora lecito farlo.

L'Ibu ha di conseguenza chiesto la revoca della sospensione temporanea, che sarà poi ratificata dal comitato anti-doping.

Indi per cui anche Tyshchenko, come il russo Eduard Latypov, non dovrebbe subire alcuna sanzione e uscire pulito dalla vicenda.

Le situazioni di Olga Abramova ed Eva Tofalvi, invece, sono più complesse.

L'ucraina è stata trovata positiva il 10 gennaio e, stando alle indiscrezioni provenienti dall'Ucraina, la concentrazione di Meldonium nel sangue era superiore a 1 μg/mL. Prima di prendere una decisione su di lei, l'Ibu dovrà attendere l'esito dello studio promosso dalla Wada per capire la durata della rintracciabilità del Mildronats nell'organismo.

Per quanto riguarda la romena, la sua positività è datata 8 marzo. Impossibile quindi usufruire della sorta di salvacondotto deciso dall'Agenzia Mondiale Antidoping. Anche nel suo caso si dovrà attendere l'esito del suddetto studio Wada, sempre che la concentrazione non fosse superiore a 15 μg/mL. Nel qual caso, Tofalvi verrebbe certamente squalificata.