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Piemonte: entro il 2012 arriva il primo ski dome, per sciare indoor 365 giorni l'anno

progetto per la realizzazione del primo ski dome a Casale Monferrato
Piemonte

Piemonte: entro il 2012 arriva il primo ski dome, per sciare indoor 365 giorni l'anno

Entro il 2012, se tutto va secondo i piani, in Italia potrebbe sorgere il primo ski dome. Il primo impianto indoor per sport invernali, in poche parole la prima pista da sci al coperto, usufruibile 365 giorni l'anno.
Esattamente sorgerà nel Comune di Borgo San Martino, a 6 chilometri da Casale Monferrato, in Provincia di Alessandria, in mezzo alla campagna piemontese. Vicino all'autostrada, facilmente raggiungibile, da Torino, Genova e Milano.
Da lontano assomiglierà a una collina. Parlando infatti con l'Architetto Ruffino, uno dei responsabili del progetto, vi è la massima disponibilità e volontà a creare una struttura facilmente mimetizzabile con il resto del territorio, a basso impatto ambientale e utilizzando l'energia solare e geotermica, quali energie rinnovabili.

L'impianto verrà ricoperto da pannelli fotovoltaici, in grado di generare una potenza di 2,5 megawatt.
Una potenza energetica di cui potranno usufruire anche i Comuni limitrofi per il proprio fabbisogno.
Nello specifico, si prevede di realizzare una pista di 350 metri di lunghezza, alta 60 e larga 80, con una pendenza media del 20%, ricoperta di neve artificiale, cioè come quella già utilizzata negli impianti sciistici in montagna.   28 mila metri quadrati di superficie sciabile, a cui dovrebbe essere integrata anche una pista per lo sci di fondo. L'impianto di risalita avrà una portata complessiva di 100 persone.

I finanziatori dell'impianto, dal costo stimato di circa 30 milioni di euro e progettato dalla Società torinese "Sempresci", dovrebbero essere alcuni imprenditori piemontesi.   L'intesa tra i proprietari dei terreni e le Amministrazioni coinvolte è già stata raggiunta. 
Un'ora di sci dovrebbe costare circa 18 -20 euro, noleggio attrezzatura compreso, quindi prezzi minori per i possessori di sci e scarponi o della tavola da snowboard.

Tra i maggiori sostenitori a questo progetto c'è la FISI (Federazione Italiana Sport Invernali), che attualmente, per far conseguire ai propri atleti una preparazione appropriata, si vede costretta a effettuare dei trasferimenti obbligati, presso gli ski dome degli altri paesi europei.  Del resto gli allenamenti sui ghiacciai estivi durante la bella stagione, per via dell'aumento delle temperature, sono diventati sempre più difficoltosi.

La FISI, tra l'altro, vivendo le altre esperienze europee è convinta che lo ski dome, oltre ad offrire una possibilità di allenamento permanente per i propri atleti (la pista, infatti, verrebbe suddivisa in due parti, una per gli agonisti e una per gli sciatori amatoriali) sarebbe un'opportunità notevole per avvicinare le giovani generazioni a questi sport.

Naturalmente a una buona parte di cittadini, la realizzazione di una tale struttura potrebbe apparire un azzardo, un "andare contro natura".   Se la parola stessa, sport invernali, significa sport che si praticano solo d'inverno, perché legati alla neve e al ghiaccio, per quale ragione si deve realizzare un impianto per praticarli 365 giorni l'anno, anche d'estate?   Poi addirittura in una Regione come il Piemonte, non certo priva di montagne.

Per la FISI lo ski dome non deve essere assolutamente interpretato come un possibile concorrente alla montagna.    La finalità è quella di avvicinare un pubblico più vasto allo sport e dare la possibilità agli appassionati di sci o snowboard di potersi allenare anche quando non si va in montagna per poi affrontare le piste da sci vere e proprie con una maggiore preparazione.

E gli impianti realizzati in Spagna, Germania, Belgio, Olanda, Francia, Gran Bretagna, (in Europa ne esistono già 40), Giappone, Cina, senza considerare quello realizzato a Dubai, non fanno altro che andare incontro e soddisfare questo desiderio.

Personalmente, credo che se la struttura sarà eco compatibile, ben curata dal punto di vista estetico e paesaggistico, finanziata attraverso fondi privati, e in grado di esaudire le esigenze degli sportivi, debba essere concepito come un impianto sportivo un po' particolare, ma sicuramente da sostenere.

 

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Lo Skidome più grande del mondo a Dubai (Emirates)

mainejosh, Venerdì 8 Dicembre 2006

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