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Pechino 2022, piccola apertura per il pubblico locale. Eckhoff e Roeiseland parlano del freddo... polare

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Olimpiadipechino 2022

Pechino 2022, piccola apertura per il pubblico locale. Eckhoff e Roeiseland parlano del freddo... polare

A poche ore dallo start dei Giochi Olimpici, arrivano notizie sulla presenza di spettatori anche negli impianti indoor. La vincitrice dell'ultima Coppa del Mondo di biathlon: "Il termometro indicava -19° C, ma la temperatura percepita è pure di 10 gradi inferiore".

Giungono buone notizie dalla Cina. Il comitato organizzatore di Pechino 2022 ha deciso di aprire uno spiraglio contenuto per la presenza sulle tribune durante la rassegna olimpica. Nonostante le misure restrittive imposte nel paese, è stato comunicato che il pubblico locale potrà essere presente al 30% nelle competizioni indoor. Il numero salirà nelle gare outdoor fino a raggiungere il 50% della capienza.

Un sospiro di sollievo e una decisione gratificante per tutti. In ogni caso, ciascun spettatore deve essere vaccinato a ciclo completo e superare il test di un tampone molecolare prima di prendere il suo posto. I biglietti saranno dunque distribuiti a gruppi selezionati di persone, e non saranno acquistabili agli sportelli.

Nel mentre, giungono le prime dichiarazioni dall'impianto del biathlon a Zhangjiakou, in cui gli atleti stanno svolgendo giri di prova per capirne le condizioni. A parlare è Tiril Eckhoff, detentrice della sfera di cristallo e alla ricerca del primo oro olimpico; condizioni meteorologiche ventose e molto fredde che non accennano a placarsi. “Il termometro indicava -19° C ma con il vento e soprattutto in discesa ci sentivamo a -29° C. Mi sono completamente congelata a seconda dei vari punti della pista. Un freddo terribile”, ha raccontato la fuoriclasse norvegese a NRK.

Eckhoff ha svolto l'allenamento con Marte Roeiseland, che dal canto suo sembra essere più resistente a queste temperature e a queste forti raffiche di vento: “Essendo secco, il freddo resta sopportabile e comunque eravamo preparate a tutto ciò. Non era necessario chiudersi in camera come hanno fatto oggi alcuni svedesi, fondisti in particolare”.

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