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Come è fatto uno scarpone da sci: Scafo, Gambetto e altre parti

elementi dello Scarpone

Come è fatto uno scarpone da sci: Scafo, Gambetto e altre parti

Tutti i componenti di un moderno scarpone per lo sci alpino sono formati da materiali sintetici e leghe di metalli, tesi a raggiungere un compromesso tra comodità e performance. Vediamo i componenti principali e quali sono le loro caratteristiche.

Gambetto
E' un elemento strutturale e assolve a varie funzioni. Non solo raccorda lo scarpone con la gamba, ma con la sua inclinazione in avanti influenza anche la postura dello sciatore. Questo determina una posizione con le ginocchia più o meno flesse. Altro fattore importante è la sua elasticità e deformazione alla pressione della tibia sulla linguetta; questo influenza molto la sciata rendendo lo scarpone più o meno reattivo. Questa elasticità viene chiamata comunemente Flex e espressa da un numero. ad esempio un Flex 10 (o 100) esprime uno scarpone "duro", mentre un Flex 6 (o 60) uno "morbido". Spesso le aziende mettono questi numeri nel nome del modello.
Oltre alle solite leve di chiusura nel gambetto è presente una cinghia velcro chiamata Strap, che chiude lo scarpone in alto.

Scafo
Anche lo scafo è un elemento strutturale realizzato con materie plastiche di varia durezza e con elementi di rinforzo nei punti critici. Una curiosità: per economicità di produzione di regola una misura di scafo copre due mezze misure, grazie all'ausilio di opportuni inserti interni. Ad esempio lo stesso scafo può coprire la misura 27.0 e 27.5. Le regolazioni per lo scavo sono limitate, ci sono le leve di chiusura, normalmente due come per per il gambetto; ma vengono proposte anche altre soluzioni con meno leve o con delle stringature particolari. Comunque lo standard è di quattro leve, normalmente in lega leggera e con possibilità di regolazioni micrometriche. Queste regolazioni si realizzano avvitando o svitando le leve sul loro asse, distanziandole opportunamente.

Alzo del tallone
Presente soprattutto nei modelli Dalbello, è una vite che consente di alzare l'appoggio del tallone portando di conseguenza l'appoggio dello sciatore in avanti. Spoiler: posteriore, ma anche anteriore, è una placca mobile che consente di adattare meglio il gambetto al polpaccio Un elemento sottovalutato dello scafo è la suola. Oltre ad essere l'elemento che ci consente di camminare senza gli sci ai piedi, rappresenta anche l'interfaccia tra lo scarpone e lo sci, e dato che tutti gli scarponi vanno bene per tutti gli attacchi, le suole sono tutte standardizzate. Questo vuol dire che rispondono a precise misure stabilite dagli standard DIN.
Ma c'è di più: gli attacchi sono studiati per funzionare in relazione a queste misure standardizzate. Se le misure cambiano, perché ad esempio la suola si è usurata, gli attacchi si sganceranno in modo diverso dal previsto.  Spesso gli sciatori fanno pochissima attenzione allo stato delle suole, ma è importante portarsi dietro gli scarponi quando si fanno tarare gli attacchi. I tecnici li tareranno anche in funzione dello stato di usura delle suole.  Inoltre è buona norma verificare le suole periodicamente e sostituirne alcune parti se risultano troppo danneggiate.

Scarpetta
Determina il comfort dello scarpone e la trasmissione degli impulsi allo scafo. La scarpetta deve quindi tenere caldo il piede, essere morbida, mantenere un buon contatto con lo scafo, asciugarsi rapidamente, tutte caratteristiche contrastanti tra di loro. Questo spiega come mai la scarpetta ha raggiunto un elevato livello di complessità e ingegnerizzazione, con l'utilizzo di molti materiali, come pile, EVA, vellutino, polietilene, gel, sughero, ecc...
Una volta chiuso lo scarpone il piede deve essere ben alloggiato all'interno della scarpetta, con il tallone e il collo del piede ben fermi, con le dita ancora mobili e senza punti dolorosi di compressione. Dato che la morfologia varia da sciatore a sciatore, le case costruttrici propongono molti scarponi con scarpette termoformanti.
La scarpetta viene riscaldata con un'apposita attrezzatura, lo sciatore vi inserisce il piede e nel successivo raffreddamento la scarpetta ne mantiene l'impronta. Questa non sempre è una pratica necessaria, dato che le scarpette di oggi hanno caratteristiche automodellanti, e solo i più esperti tendono a personalizzare lo scarpone.
All'interno della scarpetta troviamo il plantare. Non è un elemento strutturale, ma importantissimo perché su di lui appoggia il piede e vengono trasmessi gli impulsi agli sci. E' costruito in materiale espanso e alle volte presenta alcuni inserti per adattarlo meglio alla forma del piede. Dato che la morfologia del piede varia da sciatore a sciatore, i più sofisticati sostituiscono il plantare di serie con uno fatto fare su misura.

Clips di chiusura
Le clips o leve possono essere in metallo o in materiali sintetici, entrambe valide e resistenti. Quasi tutte sono dotate di una regolazione micrometrica: il gancio, l'arco della leva che si attacca ai denti della cremagliera all'altro lato, si può avvitare e svitare così da allungarsi o accorciarsi di qualche millimetro e consente all'utilizzatore di trovare la miglior regolazione di chiusura della scarpa. Si chiama appunto regolazione micrometrica.
E' importante provare ad indossare lo scarpone e a chiudere le leve con i guanti da sci per capire con che precisione e comodità sarà possibile poi fare l'operazione in pista.  Alcune clips sono poi dotate anche di una comoda molla di ritorno.

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