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Scopriamo cosa è l'Eurotest e come mai è in discussione in questi giorni.

Eurotest. Ecco cos'è e perché è in discussione in questi giorni.
TecnicaMaestri di sci

Scopriamo cosa è l'Eurotest e come mai è in discussione in questi giorni.

Dall'anno 2000 in Italia per i Maestri di Sci è stato istituito il cosidetto "Eurotest".  Era stato inizialmente introdotto come strumento per accedere ai corsi di formazione, in seguito il Collegio Nazionale dei Maestri di Sci, nell'ambito di un progetto pilota, lo ha introdotto come vincolo per l'iscrizione all'albo professionale Italiano.

Oggi l'Eurotest e l'Eurosecurité sono le due tappe fondamentali per chi vuole esercitare senza limiti e senza frontiere la professione di Maestro di sci nei paesi Europei che hanno aderito a questo standard.  In Francia, in Austria, in Germania esistono scuole e metodologie molto diverse da quelle italiane per diventare Maestri di sci, ma superando l'Eurotest e l'Eurosicuritè si uniformizza a livello europeo la possibilità di insegnamento. 
L'anomalia Italiana consiste nel fatto che da noi L'Eurotest è necessario agli Italiani per insegnare in Italia a tutti i livelli. Chi si è iscritto ai corsi organizzati dai collegi regionali italiani ritrova l'Eurotest e l'Eurosicurité all'interno del corso, nel 90% circa dei casi riesce a partecipare e spesso riesce a conseguirli entrambi durante l'anno in cui accede ai 90 giorni del periodo di formazione, ma non sempre è così.

Di fatto l'Eurotest è una prova di slalom gigante e, come tutte le prove atletiche, può essere o non essere superata anche solo in base alle condizioni fisiche momentanee dell'atleta, oppure in base alle condizioni della neve o al meteo.
Quando viene tracciata la pista su cui si disputerà il test, viene anche stabilito un tempo base per quella prova, che potremmo definire semplificando come "il tempo che il miglior atleta del momento potrebbe ottenere su quella pista".  Gli aspiranti maestri superano l'Eurotest se riescono ad ottenere un tempo non superiore al 18% del tempo base, mentre alle aspiranti maestre è concesso di arrivare fino al 24% oltre il tempo base.

Sicuramente la prima riflessione che ci viene in mente, considerando che ben oltre la metà delle ore di insegnamento che vengono erogate in Italia si tengono al Campo Scuola, sulle piste dedicate ai principianti, ci chiediamo se è giusto che la barriera all'ingresso così importante sia determinata da una prova di gigante o potrebbero esserci criteri migliori, almeno per l'insegnamento ai principianti.

Supponendo tuttavia che la performance in gigante sia la barriera migliore che si possa pensare per limitare l'accesso all'esercizio della professione del maestro di sci, l'Eurotest è lo strumento migliore per fare questa selezione?  Il test è stato pensato come una prova rivolta ai Maestri con l'obiettivo di uniformare i livelli tecnici tra i paesi europei.

Dall'altro lato è vero anche che la Scuola dei Maestri Italiani è sempre stata considerata una delle migliori al mondo e pensare a dei Maestri di Sci in difficoltà sui tracciati veloci non è certamente una prospettiva allettante per chi vuole mantenere l'asticella alta.

Approfondiamo l'aspetto economico. 
Un aspirante Maestro di sci che decide di frequentare un corso di formazione di una delle regioni d'Italia (dal Piemonte alla Basilicata, dalla Liguria alla Calabria tutte le regioni organizzano corsi ...) I corsi durano per legge almeno 90 giorni e per poterli frequentare occorre mettere a piano un investimento che è difficile immaginare inferiore a 15'000 Euro, tra il costo del corso, alloggio in montagna, tempo, materiali...   Negli ultimi anni capita spesso che gli "Aspiranti Maestri" che hanno superato tutte le fasi del corso regionale vengano bloccati nell'iscrizione all'albo dei maestri dall'Eurotest, oggi diventata la vera barriera all'ingresso al mondo della professione del Maestro di Sci in Italia.  Se si ritiene che chi non riesce a superare l'Eurotest non è idoneo alla professione, non sarebbe meglio fermarlo prima che faccia questo investimento?

Per presentarsi e superare l'Eurotest occorre un investimento che possiamo immaginare di 100-300 Euro a testa, una giornata di lavoro, il viaggio, la preparazione.  In realtà spesso molti aspiranti maestri si presentano all'Eurotest con uno o due giorni di anticipo, per provare la pista, per prepararsi, magari riescono a trovare il tracciatore o semplicemente un conoscitore del tracciato che dia il consiglio giusto per essere più veloce.  Insomma attorno ad una giornata di Eurotest si crea un piccolo business, che molti aspiranti maestri con alle spalle il grosso investimento per il corso devono reiterate più volte (la percentuale di chi supera l'Eurotest si aggira intorno al 10% degli ammessi), magari anche tentando la strada di emigrare oltralpe o addirittura nei paesi dell'est per non essere riusciti ad iscriversi alle 5-6 date previste ogni anno in Italia.

Ma in Italia non è dappertutto così. In Alto Adige per esempio chi frequenta il Corso Maestri può fermarsi al livello I e insegnare solo ai principianti, fermarsi al livello II e insegnare agli sciatori intermedi oppure accedere alla qualifica di Maestro completo superando anche l'Eurotest ed essendo quindi anche abilitato ad insegnare all'estero. Nelle altre regioni italiane anche per insegnare ai bimbi che non hanno mai messo gli sci, occorre di solito superare l'Eurotest.  La disciplina è regionale e oltre all'Alto Adige anche altre regioni hanno percorsi e peculiarità che non riportiamo.

In questi giorni ci occupiamo di Eurotest perché sui social network sono state condivise numerose citazioni o articoli che porteranno presto la questione all'analisi della Giustizia Italiana.  Quali sono i riferimenti normativi?  La legge di riferimento è la Legge 81/1991 del 8 marzo 1991 che prevede all'articolo 3 che "L'esercizio della professione del maestro di sci è subordinata all'iscrizione in appositi albi regionali, tenuti sotto la vigilanza della regione dal rispettivo collegio regionale dei maestri di sci." Secondo l'articolo 6 e 9 della stessa legge "le prove d'esame comprendono tre sezioni: tecnica, didattica e culturale. L'esame è superato al raggiungimento della sufficienza nelle tre prove."

Fino al 2010 gli esami preparati dai collegi regionali tramite l'applicazione di questa legge hanno potuto insegnare in Italia e potevano accedere all'insegnamento all'estero tramite l'Eurotest.  Nel 2012 non è intervenuta alcuna modifica alla legge in questione ma il Collegio Nazionale ha introdotto un progetto pilota denominato MoU, "Memorandum of Understanding", che prevedeva l'utilizzo dell'Eurotest obbligatorio anche per i maestri italiani che volevano insegnare in Italia. Tale progetto pilota è stato poi rinnovato di anno in anno fino al 30 giugno 2016.
Successivamente dal 1/1/2016 l'Italia insieme a Austria e Francia ha dichiarato la sua uscita dall'ISIA, l'associazione mondiale dei Maestri di sci e non ci risulta abbia più rinnovato il progetto Mou".

Secondo alcuni professionisti in questo momento l'utilizzo dell'Eurotest come limite all'iscrizione degli Aspiranti Maestri all'albo professionale non ha un riferimento né normativo né a livello di regolamento dei Collegi Regionali.   Inoltre la regolamentazione dell'Eurotest fa più volte riferimento a chi la qualifica di maestro la ha già ottenuta e che sia in cerca dell'abilitazione del proprio titolo in altri paesi europei.

A tal proposito siamo a conoscenza di due ricorsi, il più recente dei quali depositato dall'avvocato Francesco Rondini di La Spezia per Deborah Bologna di Massa ed altri tre aspiranti Maestri.  Al ricorso è stata richiesto la valutazione con urgenza con l'obiettivo di fermare la prossima sessione di Eurotest prevista a San Candido i prossimi 25 e 26 Marzo 2019.  Staremo a vedere se il Tar riconoscerà l'utilizzo dell'Eurotest da parte del Collegio Regionale nell'ambito della discrezionalità di questo ente oppure riterrà che il Collegio si deve attenere alla Legislazione nazionale che prevede unicamente le tre prove basate su tecnica, didattica e culturale.
Abbiamo notizia anche un secondo ricorso depositato al Tar della Basilicata dal legale dell'Aspirante Maestra Cinzia Carrara con contenuti abbastanza simili.

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