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Capanna del Monte Rosa: un eco-rifugio autosufficiente grazie all'energia solare

Capanna del Monte Rosa - Visuale della facciata
Vacanze Ecosotenibili

Capanna del Monte Rosa: un eco-rifugio autosufficiente grazie all'energia solare

La nuova Capanna del Monte Rosa si trova a 2.883m sui Ghiacciai del Rosa, sopra Zermatt, ed è stata inaugurata nel 2009 andando a sostituire la vecchia struttura risalente al 1895. La costruzione ha posto particolare attenzione al tema della sostenibilità ambientale e grazie ad architettura all’avanguardia ed alta tecnologia si è riusciti a ridurre di un terzo le emissioni di CO2 rispetto al vecchio rifugio.

La nuova struttura, un vero e proprio Eco-rifugio, dispone infatti di un sofisticato sistema energetico che la rende energeticamente autosufficiente al 90%. Progettata dal Politecnico di Zurigo, si distingue dal punto di vista architettonico per una struttura a poligono irregolare dove le pareti esterne sono ricoperte da uno strato di alluminio e da ampie vetrate che si congiungono al tetto, creando una forma simile a quella di un cristallo. Gli interni sono invece realizzati completamente in legno in pieno stile montanaro.

L’autonomia energetica si raggiunge grazie alle due risorse fondamentali presenti in loco, il sole e l’acqua. Per migliorare l’efficienza energetica dello stabile è stato inoltre installato un sistema computerizzato di gestione supervisionato direttamente al Politecnico di Zurigo, in cui confluiscono informazioni sulle previsioni meteorologiche, il numero degli ospiti e il livello di energia disponibile in grado di intervenire direttamente su diversi parametri.

Le grandi finestre sono inoltre progettate in modo da non disperdere calore e cogliere la maggior parte dei raggi solari per scaldare l’interno del rifugio, che ha una capacità di 120 persone e produce la maggior parte dell’energia elettrica necessaria al suo funzionamento grazie ai pannelli solari integrati nella facciata sud.  L’energia può inoltre essere immagazzinata in batteria per essere adoperata all’occorrenza.

Il fabbisogno energetico ulteriore (dovuto a picchi di consumo e/o condizioni  meteo non adatte all’energia solare) viene invece ricavato da un sistema a base di olio di colza.

In estate l’acqua dei ghiacciai in scioglimento viene raccolta e immagazzinata in un bacino situato a 40 metri dalla capanna. Conservare l’acqua per più di un anno senza farla ghiacciare a queste temperature è stata una grande sfida, vinta grazie all’idea di immagazzinarla dietro lo strato di permafrost nella roccia. Un sistema di microfiltraggio a base di batteri permette inoltre di purificare l’acqua prima di riutilizzarla per i bagni e la cucina.

Per raggiungere il rifugio bisogna camminare per 2 ore e 30' dalla stazione Rotenboden (2815 m.) della ferrovia Zermatt-Gornergrat, attraverso il ghiacciaio del Gorner (in tedesco Gornergletscher).  Il rifugio è aperto e custodito da metà marzo a metà settembre ma dispone di locali invernali, sempre aperti.

Nei dintorni sono diverse le cime che da sempre stimolano le fantasie degli alpinisti e che compongono il suggestivo panorama che dal rifugio è possibile ammirare: la Punta Dufour (4634 m.), la Punta Nordend (4609 m.), la Punta Gnifetti (4554 m.), lo Jägerhorn (3970 m.), il Lyskamm (4527 m.), la Castore (4228 m.), il Polluce (4091 m.) e la Cima di Jazzi (3804 m.). Possibili anche diverse traversate fino a raggiungere il rifugio Gandegghütte (3029 m.), la Capanna Giovanni Gnifetti (3647 m.) per il Colle del Lys o il Britanniahütte (3030 m.) per l'Adlerpass.

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FOTO: Capanna del Monte Rosa

6 foto, ultima del Martedì 10 Aprile 2012

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