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Fermi tutti, parla Roda: "Per il settore montagna un disastro. Cortina? Danno da 10 milioni"

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Sci Alpinol'intervento

Fermi tutti, parla Roda: "Per il settore montagna un disastro. Cortina? Danno da 10 milioni"

Il presidente federale è intervenuto nel corso di una diretta social aperta a giornalisti e appassionati. La sua analisi della situazione, dal turismo allo sport di vertice.

Dalla Coppa del Mondo ai giovani costretti a fermarsi, dai danni per l'intero settore montagna alla cancellazione delle finali di Cortina, che tanto hanno fatto discutere.

Un Flavio Roda a 360 gradi, quello che è intervenuto in diretta social per rispondere alle domande di giornalisti e appassionati, poche ore dopo la decisione di sospendere tutta l'attività federale in seguito al decreto governativo per l'emergenza Coronavirus. Una scelta di responsabilità, innanzitutto, quella presa dal presidente della FISI e dal suo staff in un periodo tanto delicato per l'intera nazione e per tutto il mondo.

Evitare l'aggregazione in questo momento è fondamentale per dare un aiuto in questa emergenza così grave – le parole di Roda – Il danno sarà enorme per tutta la nazione, ancor di più per il comparto della montagna visto che questo era un periodo clou, considerando pure che la neve era arrivata in abbondanza. Non si poteva però fare altrimenti”.

Ormai tutte le stazioni sciistiche, anche quelle fuori dalla zona rossa, hanno deciso di chiudere gli impianti: “Hanno avuto grande senso di responsabilità e avranno bisogno di sostegno e di un grande rilancio per recuperare, nel corso dei prossimi anni, una situazione così difficile. L'impegno del governo sarà fondamentale in tal senso, noi saremo i portavoce di queste realtà per aiutarle”.

Il tema delle mancate finali di Coppa del Mondo di sci alpino a Cortina fa ancora male a Roda: “La motivazione principale del voto contrario di tutte le altre federazioni era chiara, ovvero la scelta dei vari governi che ha portato a non rischiare di mandare atleti che poi sarebbero potuti finire in quarantena. E' chiaro che qualche nazione forse ha avuto interessi a non gareggiare, noi saremo un piccolo paese ma sportivamente parlando siamo capaci di grandi risultati. Ora cercheremo di tutelare tutti quegli atleti che si giocano tanto in questo finale di stagione, abbiamo mandato le ragazze in anticipo ad Are proprio per evitare che venissero bloccate prima della partenza.

Ci sono state situazioni difficili, come quella degli snowboarder a Sierra Nevada, con altre nazioni che hanno chiesto di pranzare divisi da loro nello stesso hotel...”.

La stima delle perdite per la cancellazione delle finali? “Per quanto riguarda solo la parte di Fondazione Cortina 2021, parliamo di due milioni e mezzo di euro, ma se pensiamo a tutto l'indotto superiamo certamente i 10 milioni. Per non parlare dell'immagine che avremmo acquistato in termini di interesse, considerato poi che le Coppe del Mondo erano ancora apertissime e ci sarebbe stata grandissima attenzione”.

Infine la conferma anche della cancellazione delle finali della Coppa del Mondo di sci alpinismo, che si sarebbero dovute tenere a Madonna di Campiglio ad aprile. “Anche in questo caso – ammette amaro Roda – una scelta inevitabile e la stagione praticamente persa per il settore”.

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