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Daniel Yule si ricarica dopo la stagione della consacrazione: "Punterò ancora alla coppa di slalom"

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Daniel Yule si ricarica dopo la stagione della consacrazione: "Punterò ancora alla coppa di slalom"

Il 27enne elvetico, vincitore tre volte nella specialità come Noel, lavora a casa pronto a lanciare una nuova sfida ai suoi avversari.

Campiglio, Adelboden, Kitzbuehel. In poco più di due settimane, Daniel Yule ha scritto la storia dello slalom svizzero (almeno a livello maschile), prendendosi tre classicissime per compiere il definitivo salto di qualità che lo pone ormai come uno dei riferimenti nella disciplina.

Se il primo trionfo in carriera sulla 3Tre era stato anche un po' fortunato, con le clamorose uscite di Kristoffersen e Hirscher nella manche decisiva, poco più di un anno più tardi proprio Madonna di Campiglio e il Canalone Miramonti lo hanno consacrato, con il ragazzo del Canton Vallese che si è poi confermato per tutto il mese di gennaio. La Coppa del Mondo di slalom, conclusa al 3° posto con 57 punti di distacco da Henrik Kristoffersen, è svanita principalmente per due motivi: la cancellazione delle ultime tre gare ha impedito una possibile rimonta, ma c'è anche il rimpianto di quel giorno a Chamonix (che è poi risultato l'ultimo appuntamento di specialità della stagione) in cui, con Kristoffersen fuori dopo la 1^ manche, Yule uscì nella seconda quando il podio, che a posteriori sarebbe valso la sfera di cristallo, sembrava cosa fatta.

Non vuole però avere rimpianti Daniel, come ha spiegato all'emittente SRF: “Certo, è stato frustrante chiudere la stagione in quel modo, ma è tutto relativo se pensiamo all'enorme tragedia che ha colpito tutto il mondo. L'obiettivo della prossima stagione, ad ogni modo, sarà quello di lottare nuovamente per la coppa di slalom”.

Yule si sta allenando coi pesi, avendo allestito una palestra nella sua casa in Val Ferret, e torna su quanto successo nel finale di stagione: “Le gare sono state cancellate mano a mano, la comunicazione tra la FIS e gli atleti (di cui l'elvetico è il rappresentante, ndr) non è stata molto buona, ma va detto in questo caso che lo sci è stato praticamente il primo sport a dover affrontare il problema in termini sportivi. Non è stato facile per nessuno”.

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