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Europei Allround: Kramer d’attacco e Wüst in difesa. I campioni sono loro ed è festa olandese

Europei Allround: Kramer d’attacco e Wüst in difesa. I campioni sono loro ed è festa olandese
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Speed Skating - Europei Allround a Chelyabinsk

Europei Allround: Kramer d’attacco e Wüst in difesa. I campioni sono loro ed è festa olandese

A Chelyabinsk fanno festa i fuoriclasse Sven Kramer e Ireen Wüst. Dopo l’ultima e decisiva giornata di gare agli Europei Allround 2015, gli olandesi sono i campioni continentali di speed skating. I padroni della pista lunga realizzano una doppietta annunciata per l’Olanda, arrivata però in modalità diverse nella due giorni di gare in Russia.

Da una parte, Kramer entra ulteriormente nella storia della competizione e del pattinaggio su ghiaccio per più motivi, dopo la rincorsa vincente – vinta sul connazionale Verweij - compiutasi nei decisivi 10mila metri. Il sette volte medagliato olimpico trova così la sua settima vittoria europea superando il connazionale Rintje Ritsma – “fermatosi” a quota sei ori tra 1994 e 2000 – ed eguaglia le 17 vittorie – del finlandese Clas Thunberg - in distanze singole nella manifestazione. Ireen Wüst non è da meno al femminile. La 28enne trova il quarto titolo europeo in carriera – il terzo consecutivo – respingendo col brivido l’attacco di una Martina Sábliková mai doma e d’argento. Le separeranno 68 centesimi di punto.

Oltre alla festa dei campionissimi oranje, c’è da segnalare il permanere del tabù Europeo per un ottimo pattinatore come Koen Verweij, relegato in seconda posizione per 0.18 centesimi. Il 24enne di Alkmaar si conferma “piazzato eccellente” ai Campionati dopo il bronzo nel 2011 e l’argento nel 2014. Ma stavolta va davvero vicino a far spaventare il quotatissimo compagno di squadra Kramer. La Sábliková, invece, ottiene l’ottava medaglia continentale – in totale per la ceca si aggiorna a cinque ori, un argento e tre bronzi. Ma non finisce qui. La festa è anche dei padroni di casa della Russia. Merito di Denis Yuskov capace di ottenere il suo primo podio agli Europei ed è meritatamente medaglia di bronzo dopo un’ultima sessione di gara in grande spolvero.

L’ovale dell’Uralskaya Molniya fornisce risposte incoraggianti anche agli azzurri. I due italiani in gara, seguiti in Russia dal tecnico Giorgio Baroni, concludono all’undicesimo e sedicesimo posto finale. Primo azzurro è Andrea Giovannini, mentre il più esperto Luca Stefani si piazza nuovamente – era già accaduto nel 2014 - nella top 15 d’Europa. Per entrambi, comunque, si tratta del miglior piazzamento europeo in carriera.

La giornata era cominciata con i 1500 metri, terza prova del programma dopo 500 e 5000 di ieri. E al maschile, il discorso vittoria è affare dei “soliti” noti. O quasi. Denis Yuskov stupisce con una prestazione importante, da top ten nella stagione 2014-15: 1’46’’22. Il 25enne moscovita, trova la sua prima vittoria – alla terza partecipazione - in un Campionato Europeo e fa finalmente esultare i 4000 spettatori dell’Arena Uralskaya Molniya. Un piazzamento che gli mancava, nonostante detenga il bronzo mondiale Allround, nonché campione iridato – nei Campionati su distanza singola 2013 – sempre sui suoi adorati 1500. Niente vittoria per Bart Swings (1’47’’08) che chiude in terza posizione, raggiungendo almeno il primo podio europeo sulla distanza – anche se vantava altri tre bronzi, due sui 10mile e uno sui 5000 - in carriera. E solo in chiusura aggiungerà il secondo posto nei 10mila.

Ma la distanza viveva nel duello Verweij-Kramer, che si è tenuto nella stessa attesissima batteria. Il primo, campione mondiale Allround 2014 (“in absentia” di Kramer, è bene ricordarlo), dà il meglio nella distanza più congeniale alle sue caratteristiche veloci, ma si deve accontentare della seconda posizione. Koen Verweij, infatti, trova sì il suo primato stagionale in 1’46’’28, ma perde il successo per soli sei centesimi, dissipando - complice qualche errore - il vantaggio conquistato nella prima parte di gara su Yuskov. L’olandese non la prende per nulla bene e mostra la sua delusione, pensando anche al discorso titolo (e sarà profetico al riguardo). Il campionissimo Sven Kramer si difende abbastanza bene – in attesa dei suoi 10mila - ed è quinto in 1’47’’41, anticipato però da Sverre Lunde Pedersen (1’47’’32) e davanti a Haralds Silovs. Non brilla invece Wouter olde Heuvel, soltanto nono. Verweij allunga leggermente nel discorso classifica generale, ma non basterà, mentre la vittoria di Yuskov sarà decisiva per il bronzo allround.

I 1500 uomini dei due italiani erano decisivi. Avevano il difficile compito di risalire posizioni per rientrare tra i primi otto in classifica generale per guadagnarsi il diritto di giocarsi l’ultimo round nei 10mila. Non ce l’hanno fatta, ma non hanno deluso. Luca Stefani, in batteria con il tedesco Jonas Pflug – così come nei 500 di sabato – non va oltre il sedicesimo posto. Il veneto di Asiago, fresco campione d’Italia Allround, termina la sua terza e ultima fatica in Russia in 1’51’’ netti, ovvero terza migliore prestazione stagionale sulla distanza. La gara dell’azzurro si divide così: start in 24’’74 e passaggi successivi in 27’’7, 28’’8 e 29’’6. Chiuderà al quindicesimo posto generale, con 115.181 di punteggio complessivo. Esattamente come ad Hamar 2014, quando fu sì quindicesimo, ma con in dote un bottino di punti migliore: 113.208.

Andrea Giovannini gareggia in coppia con il norvegese Simen Spieler Nielsen e non sfigura affatto, anche se non riesce a rientrare tra i “magnifici otto” per i 10000 finali, si confermerà infatti 11esimo in graduatoria finale, migliorando tuttavia di tre posizioni rispetto al suo primo Europeo Allround dello scorso anno. I suoi 1500 sono di buon livello, a testimonianza della sua crescita evidente nell’arco di questa stagione. Questi i passaggi del trentino: 24’’41 ai 300m, poi dimostra di essere in ottima lena (27’’3 e 28’’6 nelle due tornate succesive) per poi cedere qualcosa nel giro finale, chiuso in 29’’9. Al traguardo totalizza il crono di 1’50’’47. Il finanziere messosi in luce quest’anno soprattutto nelle Mass Start, ottiene comunque il suo seasonal best – precedente 1’51’’36 ottenuto in Coppa del Mondo a Berlino - sui 1500m. Ma in precedenza aveva corso solo in due occasioni sotto questo limite: e in anelli dal ghiaccio decisamente più veloce a Salt Lake City e a Calgary. Il suo totale di punti in generale è di 114.107 (113.073 l’anno passato) e gli vale un posto al margine dei migliori dieci d’Europa. Se nei prossimi impegni la condizione salirà ancora, l’azzurro potrà ancora migliorarsi in vista dell’altro appuntamento clou della sua stagione: i Mondiali Allround di Calgary (7-8 marzo 2015).

Come detto i 10mila conclusivi rischiavano di divenire una cavalcata di rincorsa verso l’oro con il grandissimo favorito della distanza Sven Kramer – a tallonare il connazionale Verweij per il titolo, con poco più di mezzo punto di vantaggio. Kramer, impegnato nella penultima batteria, fa il suo show con una naturalezza sconvolgente. E vince in 13’07’’27: in un colpo solo realizza il record della pista e il suo primato stagionale. Alle sue spalle – accoppiato a lui – si piazza il norvegese Sverre Lunde Pedersen in 13’16’’27.

La vera sfida a distanza è così tutta nell’ultima batteria, quando Koen Verweij è abbinato al russo Denis Yuskov. L’olandese sa già il crono di garanzia a cui puntare: 13’18’’31. Questo è il tempo necessario all’argento europeo in carica per mantenere la testa della classifica generale. Il sorpasso “in progress” arriva agli 8000. I parziali di Koen sono costantemente oltre i 32 secondi, quando Kramer nella batteria precedente – e Yuskov nella sua – erano ben al di sotto di quella barriera. Inoltre, arriva anche l’aggancio fisico del russo partito più lentamente di Verweij. E per quest’ultimo si spengono le velleità di titolo europeo. 150.107 Verweij, secondo 150.697 Yuskov. L’olandese sarà quinto sulla distanza in 13’21’’90, mentre il Yuskov è quarto con 13’21’’16, salvando il bronzo europeo dall’assalto di un agguerrito Lunde Pedersen per 7 decimi di punto. Sul podio si piazza il talento belga Bart Swings, troppo spento nella prima giornata di gare. Il suo 12’21’’06 gli varrà il podio sui 10mila ma non basterà per farlo risalire in zona podio in generale.

Non meno avvincente la lotta per il primato tra le donne. Il mattone decisivo per il discorso titolo allround, l’aveva posato – ma non fissato - Ireen Wüst. La 28enne di Goirle si riscatta dopo la sconfitta nei 3000 in chiusura della prima sessione e recita la sua gara da dominatrice nei 1500 metri, terza prova complessiva e soprattutto crocevia inevitabile per l’assegnazione del titolo continentale.

La batteria delle osservate speciali era l’ultima delle nove totali. Proprio quella che ha visto impegnate in coppia la Wüst (in corsia esterna) e la più accreditata tra le sue sfidanti, Martina Sábliková. Nella distanza del chilometro e mezzo, l’olandese vicecampionessa olimpica era senz’altro la favorita per la vittoria, viste le sue qualità superbe nelle distanze medio-lunghe, a differenza della fondista ceca. E la campionessa d’Europa non ha difficoltà a prendersi l’oro sulla distanza in 1’56’’05. Un primato mai in discussione sin dai primi passaggi dei 3 giri e 300 metri sigillato dal quinto tempo più veloce in stagione nel palmares del fenomeno del ghiaccio olandese. La Sábliková, dal canto suo, sorprende, mostrando in pieno la sua condizione positiva in una distanza che non è di certo il suo punto di forza. Sarà terza grazie al crono di 1’58’’24. Per lei arriva dunque il quarto podio in carriera nei 1500 “europei”.

Molto bene la 21enne norvegese Ida Njåtun, che sale nuovamente sul secondo gradino del podio, dopo il secondo posto nei 500m. La scandinava ottiene un ottimo 1’58’’09 contro l’1’58’’33 della diretta sfidante per il bronzo allround Linda de Vries, terza dopo le due gare del sabato e quarta complessiva sui 1500. Un dato statistico importante: l’olandese più giovane – classe 1988 - tra le tre qualificatesi a Chelyabinsk, ottiene il terzo argento nei 1500 su altrettante partecipazioni agli Europei. Più indietro l’altra oranje, Jorien Voorhuis – quinta - e la russa Yuliya Skokova – sesta - 1’59’’02 contro 1’59’’27. Entrambe non riescono a superare l’1’58’’60 ottenuto in precedenza della russa Olga Graf, non lontana dal suo personale stagionale – 1’57’’95 - ottenuto in ottobre. Sarà quarta a 36 centesimi dal bronzo.

I 5000 metri, distanza riservata alle migliori otto del ranking dopo le prime tre prove, vede un dominio pressoché esclusivo di Olanda – Wüst, de Vries e Voorhuis - e Russia – Graf, Skokova e Voronina, queste ultime dal sesto all’ottavo posto parziale. Entrambe le nazionali portano all’ultima prova tre atlete a testa. A loro si aggiungono la sorpresa Njåtun e ovviamente la Sábliková. Entrambe fino a quel momento candidate principali per il podio finale.

La gara lancia dapprima la rincorsa della specialista Olga Graf, ottima nel prendersi un piazzamento da podio in 7’09’’11 – nuovo record, poi abbattuto, del tracciato - e a risalire una posizione in classifica generale (sarà quarta). L’argento ai Mondiali Allround e bronzo olimpico nei 3000 a Sochi si migliora di oltre 4 secondi rispetto al suo best stagionale.

Non si scompone però Linda de Vries, brava a respingere l’attacco della russa, ma incapace di trovare la medaglia nei 5000, piazzandosi quarta – con un vistoso calo nell’ultima parte di gara - in 7’09’’52. Poco male, perché il suo obiettivo principale era distanziare la diretta concorrente Ida Njåtun – poco fondista per caratteristiche tecniche – che non ha potuto attaccarla. Il bronzo Allround va dunque dell’oranje, che sale nuovamente sul podio complessivo dopo l’argento del 2013.

Otto giri e mezzo mozzafiato nell’ultima e decisiva batteria tra Ireen Wüst e Martina Sábliková. Ovviamente l’olandese parte molto forte. Dal quarto giro in poi la ceca passa vanti a colpi di tornate eccellenti tra 32 e 33.3 secondi. Il calo di Ireen si materializza dopo i 3200 metri, evidenziato però dalla grande prestazione di Martina. La portacolori della Repubblica Ceca vince la gara in 7’00’70, contro il 7’05’’73. L’olandese limita i danni e il tempo le è necessario per garantirle il titolo europeo. Ma non senza qualche apprensione per via di 0.68 punti di differenza nel punteggio finale.

Clicca qui per consultare risultati e classifiche finali complete.

 

 

CLASSIFICA GENERALE FINALE MASCHILE (prime posizioni e piazzamenti degli italiani)

1. Sven KRAMER (OLA)                     149.928 punti

2. Koen VERWEIJ (OLA)                    150.107

3. Denis YUSKOV (RUS)                     150.696

4. Sverre Lunde PEDERSEN (NOR)      150.764

5. Bart SWINGS (BEL)                         151.448

6. Wouter OLDE HEUVEL (OLA)          151.762

7. Haralds SILOVS (LET)                      153.911

8. Danil SINITSYN (RUS)                      154.381

……

11. Andrea GIOVANNINI (ITA)          114.107

15. Luca STEFANI (ITA)                      115.181

 

CLASSIFICA GENERALE FINALE FEMMINILE (prime posizioni)

1. Ireen WÜST (OLA)                         161.734 punti

2. Martina SÁBLIKOVÁ(CEC)           162.414

3. Linda DE VRIES (OLA)                   163.695

4. Olga GRAF (RUS)                            164.531

5. Jorien VOORHUIS (OLA)                 165.003

6. Ida NJÅTUN (NOR)                          165.093

7. Natalya VORONINA (RUS)               167.535

8. Yuliya SKOKOVA (RUS)                    169.506

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