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Mondiali a Montréal: la staffetta donne non tradisce, altro brivido di bronzo!

Mondiali a Montréal: la staffetta donne non tradisce, altro brivido di bronzo!
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Short TrackShort Track - Mondiali 2014

Mondiali a Montréal: la staffetta donne non tradisce, altro brivido di bronzo!

Fino a pochi minuti dalla conclusione, rischiava di essere un Mondiale senza medaglie per l’Italia dello short track. E invece la fucina di soddisfazioni azzurra risulta essere di nuovo la staffetta femminile. A Montréal arriva un bronzo iridato per il quartetto azzurro formato da Arianna FontanaCecilia MaffeiLucia Peretti ed Elena Viviani. E dopo il terzo posto del 2006, una staffetta azzurra femminile torna sul podio mondiale. Ancora una volta, com’era accaduto alle Olimpiadi invernali di febbraio, arriva una squalifica a far gioire il treno italiano. Stavolta ci vuole l’estromissione della Corea (a Sochi toccò alla Cina) per sancire la medaglia italiana, l’unica della rassegna iridata 2014 che ha visto la stella Arianna Fontana lontana dalle finali in tutte le gare individuali. Campioni del mondo overall la coreana Shim Suk-Hee e il russo Victor An, veri dominatori della stagione in pista corta conclusasi stasera in Canada.

Un bronzo oggettivamente insperato per quasi tutta la durata dei 3000 metri di gara. La staffetta donne è subito condizionata dalla caduta di Valérie Maltais in avvio, che rovina sul ghiaccio proprio davanti all’azzurra Fontana. Incidente superato, perché il Canada recupera presto mentre Corea e Cina fanno gara a sé. Ma l’Italia si stacca giro dopo giro mentre le due superpotenze asiatiche fanno l’andatura. Il leit motive non cambia e il podio si allontana. Anzi, le azzurre vengono anche doppiate a 8 giri dalla conclusione. Pare che si debbano accontentare dell’ultimo posto perché le posizioni di testa rimangono congelate. Ma nello short track non bisogna mai dare nulla per scontato. Perché a due giri dalla fine, le cinesi provano il sorpasso sulla leader coreana, ma la Shim chiude violentemente la porta alla Fan, un’azione “di forza” che non le consente il sorpasso. Le coreane chiuderanno in testa davanti alle cinesi, con il Canada staccato dalla testa, ma terzo e sicuro sul podio. Dietro, le quattro azzurre. Non si deve mai gioire prima dell’ufficializzazione del risultato, lo sanno bene le coreane. Perché la Cina presenta il reclamo per l’azione della Shim e i giudici lo accolgono. L’Italia sale così in terza posizione in 4’32'654 dopo l’estromissione della Corea. Arriva un nuovo bronzo dopo la medaglia fantastica di Sochi 2014. Un premio alla costanza italiana.

Un podio che "salva" il pedigree dell'attesissima Arianna Fontana, autrice di un Mondiale sottotono. Anche nell’ultima prova individuale la 23enne azzurra non era riuscita a superare lo scoglio della semifinale, abbandonando così ogni possibilità di accedere alla finalissima a otto. Nella semifinale dei 1000m, la valtellinese si trova al cospetto di Elise Christie, Shim Suk-Hee e Bernadette Heidum. Dopo lo start, la coreana prende presto la testa e la mantiene. Il duello si sposta per il secondo posto con la britannica, ma le posizioni rimangono congelate nonostante il tentativo (senza prendere eccessivi rischi della Fontana). L’azzurra rimane sempre indietro, senza trovare lo spunto per attaccare davvero la scozzese. Arianna finisce al quinto posto complessivo. Non accede a punti validi per il piazzamento valido per la Superfinal e, beffa ulteriore, è la prima pattinatrice esclusa dall’ultimissima gara a otto.

Un’occasione sprecata perché nei quarti di finale Arianna era riuscita a eliminare un’avversaria temibile come l’olandese ter Mors. Merito di un’azione da campionessa ai -2 dalla conclusione che le ha consentito il passaggio all’interno sull’oranje. La ter Mors non ci sta e prova la rimonta, tra contatti e sportellate dure, ma regolari. La campionessa olimpica in pista lunga cade da sola, terminando staccata la sua prova. Arianna passa in semifinale dietro Shim Suk-Hee, estromettendo così una diretta concorrente per la Superfinal. Tutto però inutile dopo l’esito della semifinale.

Elena Viviani non riesce a ottenere il passaggio del turno. L’azzurra lotta nei primi giri per una posizione favorevole, ma viene eliminata nella prima batteria. Si piazza al quarto posto in 1’33’’399, alle spalle di una specialista come la finalista olimpica Smith, della St-Gelais e delle giapponese Sakurai.

La finale dei 1000 eleva poi a campionessa assoluta la Shim. Oro con estrema sicurezza da veterana consumata, capace di far rimbalzare letteralmente l’attacco della Christie e di lasciarsi dietro, dopo una gara vissuta da battistrada, la compagna più esperta Park, che si deve accontentare della medaglia d’argento. Bronzo per Valérie Maltais.

1000 uomini con una finale a cinque. Orfana, per la disperazione dei quasi 5mila della Maurice Richard Arena, di Charles Hamelin, squalificato in semifinale. È il via libera per Victor An e il suo recupero in vista della Superfinal. E infatti, il campione olimpico compie un vero miracolo sportivo, infilando nell’ordine tutti e quattro i rivali finalisti in appena due giri (gli ultimi). Nell’ordine supera i cinesi Shi, Han Tianyu, il coreano Park (bronzo) e l’olandese Knegt (argento). Una vittoria di classe che lo porta alle Superfinal a +3 su Hamelin. Qualche rimpianto in più per i due italiani impegnati ed eliminati già al primo turno, Tommaso Dotti e Yuri Confortola. Entrambi arrivano terzi in batteria, vicini al secondo posto che avrebbe garantito loro l’accesso ai quarti.

Superfinal femminile al cardiopalmo, arrivata con le coreane Shim e Kim appaiate a pari punti (68)dopo le prime tre prove individuali pronte ad azzannare l’oro sfuggito a entrambe nell’edizione precedente. Il bronzo (Shim) nel 2013, riesce a controllare la connazionale con maestria e a vincere anche i 3000m dopo uno scatto bruciante all’ultimo giro, relegando la compagna di squadra al quinto posto parziale e alla resa per l’oro. La grande prova della Maltais, terza nell’ultimissimo atto, le fa conquistare un festeggiatissimo bronzo generale ai danni di una deludente Christie (solo penultima nella Superfinal).

La Superfinal uomini celebra invece il talento del fenomeno Victor An. Il russo di Corea si preoccupa di controllare senza troppi problemi il suo rivale numero uno per il titolo overall, Charles Hamelin, in una partita a scacchi tesissima. E la gara esplode all’ultimo giro, con l’attacco del canadese. La sua azione rischia di essere davvero decisiva dal penultimo giro, ma il “mai campione del mondo” nordamericano scivola proprio all’ultima curva quando aveva staccato il rivale. Ma ancora una volta la maledizione iridata lo colpisce e An trionfa (sesto iride in carriera, ma primo da russo) chiudendo un 2014 da cannibale. Hamelin sarà bronzo, superato anche dall’americano Celski che arriva all’argento, grazie alla vittoria nella Superfinal.

Una menzione particolare, invece, va fatta a ciò che è riuscita a regalare al pubblico la staffetta maschile. Una gara folle con una quantità di emozioni industriali, che ha portato al successo l’Olanda. Argento alla Corea e bronzo storico alla Gran Bretagna. Delusissima la staffetta grande favorita la Russia, nonché fresca vincitrice alle Olimpiadi. An e compagni si sono dovuti accontentare del quarto posto.

 

CLASSIFICHE GENERALI FINALI

DONNE (prime posizioni e italiane)

1. SHIM Suk-Hee (Cor)           102 punti
2. PARK Seung-Hi (Cor)            73
3. Valérie MALTAIS (Can)          39
4. Elise CHRISTIE (Gbr)            36
5. Jessica SMITH (Usa)             24
6. KIM Alang (Cor)                   24
7. Jorien TER MORS (Ola)         16
8. FAN Kexin (Cin)                   16
9.   Arianna FONTANA
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27. Elena VIVIANI


UOMINI (prime posizioni e italiani)

1. Victor AN (Rus)                    63 punti
2. J.R. CELSKI (Usa)                 55
3. Charles HAMELIN (Can)         48
4. WU Dajing (Cin)                   42
5. PARK Se-Yeong (Cor)           34
6. HAN Tianyu (Cin)                  34
7. SHI Jingnan (Cin)                 31
8. Sjinkie KNEGT (Ola)              23

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24. Yuri CONFORTOLA
42. Tommaso DOTTI 

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