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Petter Northug: "Potrei cambiare nazionalità e gareggiare per la Russia. Non sto scherzando"

Petter Northug: 'Potrei cambiare nazionalità e gareggiare per la Russia. Non sto scherzando'
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Sci NordicoSci di fondo - Norvegia

Petter Northug: "Potrei cambiare nazionalità e gareggiare per la Russia. Non sto scherzando"

Nei giorni scorsi Petter Northug ha partecipato alla Ugra Marathon, gara di 50 km parte della World Loppet Cup disputata a Khanty-Mansiysk. Fra le varie dichiarazioni rilasciate alla stampa ci sono un paio di frasi che meritano attenzione.

La presenza in Russia del trentunenne scandinavo (che per inciso ha concluso la competizione al secondo posto, staccato di 40" dall'instancabile Sergey Ustiugov, vincitore anche in questo contesto) ha catalizzato l'attenzione dei media, dai quali è stato letteralmente assediato.

Venerdì, alla vigilia della prova, è stato raggiunto dalla testata R-Sport che gli ha chiesto quale sia la situazione con la federazione norvegese, con cui è da tempo in conflitto a causa di vicende legate alle sponsorizzazioni.

Northug ha risposto amaramente dicendo di "non avere nessuna voglia di continuare a vivere queste situazioni. Soprattutto quando, in una stagione come questa, ci sono stati problemi con la condizione atletica è fastidioso dover perdere tempo con questi battibecchi.

Forse dovrei parlare con Elena Välbe, così magari l'anno prossimo potrei gareggiare per la Russia e battere la Norvegia. Chissà. L'anno scorso avevo detto che se Vladimir Putin mi avesse fatto una buona proposta, allora sarei stato pronto a gareggiare con bandiera russa. All'epoca stavo scherzando, ma come potete vedere la situazione con la mia federazione non si risolve e tutto sta diventando decisamente più serio".

Northug non è nuovo a sparate o uscite goliardiche, quindi dopo la gara i giornalisti della televisione Match TV gli hanno candidamente domandato "Petter, ma stavi scherzando quando parlavi di cambiare nazionalità?"

La risposta è stata secca. "No, non è uno scherzo. Lo sanno tutti che i miei rapporti con la federazione norvegese non sono buoni. Forse parlerò davvero con Elena Välbe riguardo la possibiltià di gareggiare per la Russia. Se mi verrà fatta un'offerta, allora la prenderò in considerazione".

Come si suol dire, lo scherzo è bello finché dura poco. In questo caso pare però che il tredici volte campione del mondo non abbia cambiato posizione.

Resta da capire se queste uscite rappresentino un semplice sfogo, oppure un messaggio in codice alla sua federazione, o se effettivamente il malcontento sia tale da generare certi drastici pensieri.

Nella realtà dei fatti per Northug sarebbe comunque impraticabile gareggiare con bandiera russa a PyeongChang2018. Il regolamento Cio impone che, per prendere parte ai Giochi olimpici con una nuova nazionalità, debbano essere passati almeno tre anni dall'ultima competizione internazionale disputata con la precedente bandiera. Ovviamente Petter ha preso parte a gare internazionali per la Norvegia fino all'altro ieri, dunque in Corea non potrà presentarsi per altri Paesi.

Per la verità, ragionando sempre in linea puramente ipotetica, in caso di passaggio alla Russia il fenomeno di Mosvik potrebbe dover osservare una stagione di completo stop. Le regole Fis sono eloquenti: affinché vi sia un cambio di passaporto immediato, vi deve essere il consenso della federazione di partenza. Se questo manca, l'atleta deve rimanere fermo un anno prima di cominciare a gareggiare per la nuova nazione.

Alla luce delle ragioni appena espresse, appare davvero inverosimile un matrimonio Northug-Russia. Almeno a breve termine. Tuttavia, sarà interessante vedere quali saranno le reazioni in Norvegia alle parole del vulcanico fondista.

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