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Scatta da Kuusamo la Coppa del Mondo di combinata nordica [PRESENTAZIONE]

Scatta da Kuusamo la Coppa del Mondo di combinata nordica [PRESENTAZIONE]
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Sci NordicoCombinata nordica - Kuusamo

Scatta da Kuusamo la Coppa del Mondo di combinata nordica [PRESENTAZIONE]

Nel weekend comincia da Kuusamo, in Finlandia, la 32^ edizione della Coppa del Mondo di combinata nordica. L'opening in terra finlandese è ormai diventato un classico in quanto si comincia dalla "Terra dei Mille Laghi" per la diciassettesima volta negli ultimi diciotto anni.

A eccezione del 2012, quando si partì da Lillehammer, dal 1996 a oggi la Coppa del Mondo è sempre cominciata in Finlandia.

L'onore di battezzare il nuovo inverno agonistico è toccato a Rovaniemi (dal 1996 al 1998), quindi a Vuokatti (1999 e 2000), poi a Kuopio (2001) e infine a Kuusamo (dal 2002 al 2014 con la già citata eccezione del 2012)

 

Durante la off-season le novità all'interno del circuito di combinata nordica sono state pochissime. L'unico ritiro degno di nota a livello internazionale è quello dell'americano Todd Lodwick, mentre per quanto riguarda il team italiano si registra l'addio di Giuseppe Michielli.

Al contrario svariati veterani di lungo corso che sembravano destinati ad appendere gli sci al chiodo hanno deciso di proseguire quantomeno per un'altra stagione (il pensiero va agli austriaci Mario Stecher e Christoph Bieler oltre che al norvegese Håvard Klemetsen e all'americano Bill Demong). D'altronde, Demong a parte, il loro inverno 2013-'14 è stato ricco di soddisfazioni.


Dal punto di vista regolamentare l'unico cambiamento di rilievo riguarda le tute. In primo luogo è stato aumentato lo spessore (che potrà essere compreso tra 4 a 6 millimetri) e soprattutto è stata modificata la tolleranza alla voce "distanza tra la tuta e il corpo", in altre parole la larghezza. Nell'inverno 2013-'14 la tuta poteva essere al massimo 2 cm più larga rispetto al corpo dell'atleta. Ora invece vi sarà un minimo di 1 cm e un massimo di 3 cm.

Pertanto le tute, oltre a essere più spesse, potranno tornare a essere leggermente più larghe (anche se si resta lontani dai 6 cm concessi fino al 2011) e si potrà assistere a squalifiche, sinora inesistenti, per indumenti troppo stretti.

Dal punto di vista sportivo il favorito per la conquista della Coppa del Mondo deve essere considerato per forza di cose Eric Frenzel. Il tedesco, ventisei anni appena compiuti e fresco di matrimonio, ha vinto le ultime due Sfere di cristallo assumendo i contorni di dominatore assoluto del circuito, come dimostrato dal fatto di avere vinto 15 delle ultime 31 competizioni di primo livello disputate.

Per dare un'idea della superiorità del combinatista della Sassonia si pensi che il secondo e il terzo atleta più vincenti in questo medesimo lasso di tempo si sono fermati rispettivamente a 4 e 3 vittorie. In altre parole il titolo della stagione 2014-'15 di combinata nordica è "Rivale Cercasi". 

L'alternativa più credibile è senza ombra di dubbio Akito Watabe. Il giapponese è un combinatista privo di punti deboli, esattamente come Frenzel. La sola differenza tra i due è rappresentata dalla diversa incisività nel segmento di fondo dove, in un ipotetico testa a testa, l'asiatico per vincere deve staccare l'europeo prima del chilometro finale dove il teutonico è decisamente superiore.

La palma di terzo incomodo è invece affidata a un altro tedesco. Si tratta ovviamente di Johannes Rydzek, di tre anni più giovane rispetto a Frenzel e Watabe, cresciuto prepotentemente di colpi sul finire della scorsa stagione e dominatore assoluto del Summer Grand Prix.

Per l'ormai ventitreenne di Oberstdorf sarà fondamentale tenere un rendimento costante sin dalle battute iniziali, evitando quelle controprestazioni nel salto in cui tende a incappare troppo spesso nelle prime metà di stagione.

C'è curiosità per capire se dalla Norvegia, nazione in assoluto con la qualità media più alta, potrà uscire una punta in grado di riportare tra i fiordi quella Coppa del Mondo che manca dal 1999. I papabili per tentare di riconquistare la Sfera di cristallo sono Jørgen Graabak, coetaneo di Rydzek e a sua volta in netta crescita come dimostrato dall'oro olimpico di Sochi, e Magnus Krog che, senza un serio infortunio alla clavicola, avrebbe potuto primeggiare nella classifica generale dell'annata 2011-'12.

Difficile invece che Jason Lamy Chappuis, vincitore di 3 Sfere di cristallo consecutive dal 2009-'10 al 2011-'12, possa essere un contender per la classifica generale. A dispetto della ancor giovane età (28 anni) il francese ha ammesso di avere avuto un calo di motivazioni (d'altronde già nel 2011 aveva completato la Triple Crown, ovvero la conquista di tutti i titoli più importanti della combinata nordica, impresa riuscita sinora a soli 5 uomini nella storia della disciplina).

Il transalpino ha detto esplicitamente che questa potrebbe anche essere la sua ultima stagione da atleta dichiarando di sentirsi motivato esclusivamente per i grandi appuntamenti, indicando la tappa casalinga di Chaux Neuve, il Nordic Combined Triple di Seefeld e i Mondiali di Falun come obiettivi del suo inverno. Pertanto la conquista della Coppa del Mondo non è in cima alla lista dei pensieri di quello che dati alla mano è uno dei più grandi combinatisti di tutti i tempi.

L'Austria dei veterani, in cui comunque si inizia a intravedere l'indispensabile ricambio generazionale, punterà verosimilmente a fare bene ai Mondiali, così come il norvegese Magnus Moan, alla caccia di un oro iridato per togliersi definitivamente di dosso il ruolo di più grande piazzato nella storia delle discipline nordiche.

Capitolo Italia. La punta di diamante del movimento resta ovviamente Alessandro Pittin in cui sono riposte le più grandi speranze di ottenere risultati di peso. Il ventiquattrenne carnico appare completamente recuperato dalla serie di infortuni che lo ha colpito tra il 2012 e il 2013 come dimostra la serie di risultati positivi ottenuti nella seconda metà di inverno 2013-'14.

Nelle competizioni su trampolini dal profilo ridotto il friulano al top della forma nel fondo e del rendimento nel salto potrà essere sicuramente competitivo per il podio ed eventualmente ambire anche a quel gradino più alto già calcato tre volte nel gennaio 2012. In particolare l'impianto di Falun, dove a febbraio si disputeranno i Mondiali, potrebbe essere amico e risultare terreno fertile per un exploit.

Alle spalle dell'anchorman Pittin troviamo Armin Bauer e Samuel Costa.

Il primo, ventiquattrenne di Ortisei, ha ottenuto il miglior risultato della carriera proprio in occasione della tappa pre-mondiale disputata sulle nevi svedesi nel marzo 2014. Il suo punto forte non è certo la costanza di rendimento (soprattutto sul trampoino), ma nelle giornate giuste non gli sarà preclusa la possibilità di chiudere nella top-15 se non addirittura nella top-10.

Per la verità gli addetti ai lavori affermano che in allenamento Bauer esprime un livello nel salto che solo molto raramente replica in gara. Se dovesse riuscire a ripetere in contesti agonistici quanto di buono fatto durante la preparazione, allora sarebbe uomo in grado di marcare regolarmente punti.

Costa, ventiduenne gardenese, sta assumendo la dimensione del combinatista completo, capace di difendersi sia nel salto che nello sci di fondo. L'obiettivo del suo inverno sarà quello di entrare con discreta costanza in zona punti e soprattutto brillare nelle team sprint dove, già lo scorso anno, ha raccolto un podio in coppia con Alessandro Pittin.

Proprio la team sprint iridata di Falun potrebbe regalare una grande soddisfazione all'Italia. Con Pittin punto fermo, saranno i risultati a dire se il suo partner nell'assalto alla medaglia iridata sarà proprio Costa o in alternativa Bauer.

Dietro alle tre punte si staglia la figura di Lukas Runggaldier, autentica variabile impazzita del team. Il ventisettenne di Santa Cristina ha enormi difficoltà nella componente salto, ma storicamente è capace di tirare fuori il meglio di sé in gara, soprattutto quando conta di più (come a Sochi). Lukas Runggaldier sarà quindi il jolly della squadra capace di non superare il PCR così come di chiudere nei 10.

Per la verità durante l'estate Manuel Maierhofer si è imposto come quarta forza del team, mostrando però un livello ben lontano da quello di Pittin, Bauer e Costa. Andranno seguiti con attenzione in Continental Cup i progressi di Raffaele Buzzi, friulano classe 1995 e atleta di sicuro interesse per il futuro.

A proposito di futuro, merita infine una citazione Ilkka Herola. Il diciannovenne di Kuopio ha ormai assunto i contorni di "uomo della provvidenza", ovvero colui che è destinato a risollevare le sorti della Finlandia, fino a pochi anni orsono autentica superpotenza della disciplina, ma relegata a movimento di secondo piano nel quadriennio olimpico appena concluso.

Il teenager finlandese è in costante progresso e già nel marzo 2014 si è affacciato a più riprese nella top ten. Non è escluso quindi che Herola possa calcare il podio nei prossimi mesi, diventando poi competitivo per il successo, chissà magari anche della Coppa del Mondo assoluta, negli anni a venire.


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Venendo alla location si deve ricordare che a Kuusamo si salta sul trampolino in assoluto più imponente inserito nel circuito di combinata nordica. Non a caso il Rukatunturi, costruito nel 1964 e ristrutturato a metà degli anni '90, ha detenuto per quasi quattro decenni il primato di Large Hill più grande del mondo, perso poi nel 2003 con l'inaugurazione del Mühlenkopfschanze a Willingen.

Storicamente nella località della provincia di Oulu il salto è preponderante in quanto i distacchi inflitti in questo segmento di gara sono difficilmente recuperabili nel fondo nonostante la durezza del tracciato. La riprova è che atleti quali Janne Ryynänen ed Evgeny Klimov hanno ottenuto i migliori risultati della loro carriera proprio in questo contesto.

Sinora a Kuusamo si sono disputate 20 competizioni individuali vinte da 10 atleti diversi in rappresentanza di sole 5 nazioni. Peraltro la maggioranza delle gare ha visto primeggiare soli tre combinatisti.

In particolare spicca il nome di Ronny Ackermann, capace di imporsi 5 volte (due nel 2003, quindi nel 2004, 2007 e 2008). Seguono a quota 4 affermazioni il finlandese Hannu Manninen (2002, 2004, 2005, 2009) e il francese Jason Lamy-Chappuis (2006, 2009, 2010, 2012). Pertanto il transalpino ha l'opportunità di raggiungere il teutonico in cima alla classifica degli uomini più vincenti di sempre in questa località.

Oltre a Lamy-Chappuis fra gli atleti in attività vantano un successo anche Mario Stecher (2005), Björn Kircheisen (2007), Magnus Krog (2011), Tino Edelmann (2011) ed Eric Frenzel (2013).

La graduatoria per nazioni è quindi comandata dalla Germania con 8 vittorie seguita da Finlandia (5), Francia (4), Austria (2) e Norvegia (1).

Alla voce podi è invece Hannu Manninen a non avere rivali. Il finlandese è accreditato di ben 10 piazzamenti nella top-three con Ackermann fermo a 7 e Lamy-Chappuis a 5.

Gli atleti in attività a vantare almeno un top-three senza mai essere saliti sul gradino più alto sono Christoph Bieler, Bill Demong, Janne Ryynänen, Tino Edelmann, Mikko Kokslien, Akito Watabe, Sebastien Lacroix e Jørgen Graabak.

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