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Marcel Hirscher domina il gigante di Adelboden, sesto Florian Eisath

Marcel Hirscher domina il gigante di Adelboden, sesto Florian Eisath
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Sci AlpinoSci alpino maschile

Marcel Hirscher domina il gigante di Adelboden, sesto Florian Eisath

La Coppa del Mondo maschile sta diventando quello che tutti sapevano potesse diventare, e cioè un monologo di Marcel Hirscher.

Qui il risultato completo e l'analisi della gara e le classifiche di Coppa del Mondo!

L’austriaco ha vinto per distacco il gigante di Adelboden, quarta gara tra le porte larghe su cinque stagionali che si porta a casa, grazie a due manche semplicemente disumane su una neve quasi primaverile che non è certo la sua preferita. Ma si sa che i fuoriclasse si adattano a tutti i terreni e a tutti i numeri di partenza, che abbiano l’1 oppure il 4 (come lui oggi) o che partano per trentesimi nella seconda manche in quanto leader dopo la prima. Hirscher arriva a 29 vittorie in Coppa del Mondo, 13 in gigante, sei totali in questo inverno compresi gli slalom, si aggiudica per la seconda volta la gara tra le porte larghe della Chuenisbärgli dopo il successo del 2012 e domani tra le porte strette può fare la storia diventando il primo a vincere lo stesso slalom di Coppa del Mondo per quattro anni consecutivi. La storia la farà anche alla fine della stagione, perché ormai ci sono pochissimi dubbi sul fatto che possa sfuggirgli la quarta Coppa del Mondo consecutiva e in tal caso realizzerebbe un filotto di sfere di cristallo assolute mai centrato da nessuno, almeno in campo maschile: il suo vantaggio sul norvegese Kjetil Jansrud, uscito nella seconda manche dopo un buon undicesimo posto nella prima, è ora di 152 punti, tutti gli altri hanno distacchi superiori ai 300 punti.

Il più “vicino” a Hirscher, a 1”13, è stato oggi il francese Alexis Pinturault, tre podi stagionali per lui in gigante, mentre il norvegese Henrik Kristoffersen, terzo a 1”64, eguaglia il suo miglior risultato tra le porte larghe ottenuto lo scorso 8 marzo a Kranjska Gora. Appena fuori dalla top 3 i due tedeschi Fritz Dopfer e Felix Neureuther, rispettivamente quarto e quinto a soli 10 e 11 centesimi dal podio, il primo ha guadagnato quattro posizioni nella frazione decisiva, il secondo ne ha perse tre. Settimo un irriconoscibile Ted Ligety, sempre più condizionato dalle viti nella mano che lo fanno passare lontanissimo dai pali, ottavo il norvegese Leif Kristian Haugen, nono il francese Mathieu Faivre.

Non lontano dal podio, 14 centesimi, ci è andato anche il migliore degli azzurri, Florian Eisath, che si è inventato la manche della vita, oltretutto con una pista già non più in condizioni perfette rimontando dalla ventesima alla sesta posizione col secondo miglior tempo parziale. Miglior risultato in carriera ovviamente per il 30enne altoatesino, eterna promessa del nostro sci, che era stato undicesimo nella supercombinata di Wengen del 2008 e nel gigante di Sölden del 2012. A inizio stagione Florian era fuori squadra poi ha cominciato a gareggiare stabilmente grazie al tredicesimo posto sul Rettenbach e col sesto posto di oggi si è addirittura guadagnato la qualificazione per i Mondiali.

Complessivamente bene la squadra azzurra specialmente nella seconda manche molto angolata. A questo proposito, sentir auspicare il ritorno a tracciature dritte come quella per colpa della quale Daron Rahlves dieci anni fa decollò e andò a schiantarsi in mezzo alla folla sul muro finale rischiando di farsi molto male, francamente fa cadere le braccia, specie se chi afferma questo è un commentatore solitamente molto bravo e preparato. Siamo sicuri che ai tempi di Alberto Tomba, se si fosse tracciata una manche dritta come quella del 2005, si sarebbe gridato al complotto contro il nostro fuoriclasse, e del resto le manche dritte hanno cominciato ad andare di moda qualche lustro da parte di chi voleva favorire i propri atleti più scorrevoli rispetto a quelli più bravi tecnicamente, perciò se la FIS ha deciso di far tornare a emergere quelli bravi a fare le curve e a non ad andare giù dritti o quasi come in discesa, per una volta viva la Federazione Internazionale e viva il nuovo responsabile dello sci alpino maschile Markus Waldner!

Ma dicevamo dell’Italia: se Eisath ha fatto segnare il secondo miglior tempo nella seconda frazione, meglio di lui ha fatto Giovanni Borsotti, bravissimo a sfruttare il fatto di partire per secondo e risalito dalla ventinovesima alla quindicesima posizione. Bene anche Manfred Moelgg, da ventiseiesimo a diciassettesimo col miglior tempo parziale, benissimo Massimiliano Blardone, da sedicesimo a dodicesimo e al miglior risultato delle ultime due stagioni. E’ un peccato che Max abbia mancato la qualificazione ai Mondiali per 13 centesimi ma magari il nostro staff deciderà di portarlo ugualmente, dipenderà dai posti complessivi ancora a disposizione. Hanno fatto fatica invece su un tracciato forse troppo angolato per le loro caratteristiche Roberto Nani, sceso dal sesto a un comunque buon decimo posto, e Davide Simoncelli, da dodicesimo a ventitreesimo. Sei azzurri a punti sono comunque una bella prestazione collettiva, speriamo facciano altrettanto bene domani gli slalomisti.

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