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Addio a Jean Vuarnet, pioniere della discesa moderna

Addio a Jean Vuarnet, pioniere della discesa moderna
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Addio a Jean Vuarnet, pioniere della discesa moderna

E’ scomparso all'età di 83 anni la scorsa notte all’ospedale di Sallanches dove era ricoverato a causa di un ictus Jean Vuarnet, uno dei personaggi più importanti dello sci alpino francese e mondiale.

Nato il 18 gennaio 1933 a Le Bardo, cittadina a ovest di Tunisi dove il padre medico si era momentaneamente trasferito ma cresciuto e sempre vissuto a Morzine fin dall'età di 18 mesi, vinse il suo primo alloro importante ai Mondiali di Badgastein conquistando il bronzo in discesa. Due anni dopo, il 22 febbraio 1960 ottenne il più grande risultato della sua carriera vincendo l’oro nella discesa olimpica di Squaw Valley l’unica gara a cinque cerchi da lui disputata. Il suo trionfo, oltre che per le sue indiscusse doti, è merito della posizione a uovo, che riprende da Zeno Colò migliorandola ulteriormente, e degli sci metallici targati Rossignol: è stato il primo campione olimpico a utilizzare materiali di questo tipo.

Dopo le Olimpiadi Vuarnet si ritira dall'agonismo e si dedica agli affari: prenderà il suo nome la nota casa di occhiali da sole e poi di abbigliamento, quindi dal nulla costruirà sopra Morzine a metà degli anni sessanta la notissima stazione sciistica di Avoriaz. Vuarnet ha anche il merito di essere stato il protagonista del primo periodo d'oro del nostro sci alpino: nominato direttore tecnico della squadra italiana nel 1968, sarà lui il promotore del "Pool Sci Italia", del quale faranno parte le aziende fornitrici dei nostri atleti, e sarà lui che, insieme al suo braccio destro e poi successore Mario Cotelli, plasmerà molti dei i componenti di quella che, dopo il suo abbandono dell'incarico nel 1972, verrà soprannominata "valanga azzurra".

Dopo l’esperienza in FISI viene nominato vicepresidente della Federazione Francese vivendo in prima persona le epurazioni di molti campioni e campionesse che dal dicembre 1972 causarono per almeno 15 anni una crisi spaventosa dello sci transalpino soprattutto maschile. La sua vita sarà segnata da un'immane tragedia nel dicembre 1995, quando sua moglie Edith Bonlieu, che era stata anche lei sciatrice di alto livello, e il figlio Patrick, che facevano parte dell'ordine del tempio solare, moriranno suicidi a Vercors insieme ad altri membri della setta. L'intero mondo dello sci alpino piange colui che probabilmente è stato il pioniere per eccellenza della discesa dei giorni nostri.

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