Questo sito contribuisce alla audience de

Nicole Agnelli: "Mai pensato di smettere. Vincere? Ha un sapore speciale!"

Nicole Agnelli: 'Mai pensato di smettere. Vincere? Ha un sapore speciale!'
Info foto

Pentaphoto

Sci AlpinoSci alpino - Intervista

Nicole Agnelli: "Mai pensato di smettere. Vincere? Ha un sapore speciale!"

CASPOGGIO (Sondrio) - Un talento cristallino nelle discipline tecniche sbocciato in fretta, due infortuni gravi che frenano l'ascesa, poi il timore di non essere più forti come prima, la lenta risalita, il raggiungimento dei primi obiettivi importanti, i sogni per il futuro: se vogliamo, è anche una storia come tante altre, quella di Nicole Agnelli da Caspoggio, classe 1992, nel senso che nello sci (femminile soprattutto) gli infortuni in età giovanile non sono ahinoi rari e spesso condizionano non poco (o magari bloccano proprio sul nascere) carriere di atlete potenzialmente molto forti. La differenza, forse, rispetto a qualche collega sta nel fatto che la valtellinese di smettere non ha mai pensato nemmeno per un istante. Abbiamo fatto una chiacchierata con lei e ve la raccontiamo... 

Oggi Nicole caparbiamente si ritrova, a  22 anni (ma due e mezzo praticamente persi…) con una vittoria e 5 podi in Coppa Europa, un discreto risultato in Coppa del Mondo nel gigante di Are (21a) e soprattutto il posto fisso “tra le grandi” delle porte larghe per la stagione 2014-2015. Il tutto raccolto nell’ultima annata.

Insomma, quella di Nicole Agnelli è una sorta di redenzione anche se, ovviamente, il bello sembra dover ancora venire.

Sono veramente contenta per la mia stagione, anche perché, sinceramente, non mi aspettavo di andare così bene in gigante, credevo di più nello slalom. E invece…”.

Che obiettivo si era posta cinque mesi fa?

Quello di fare bene qualche gara, magari chiudere la stagione tra le migliori dieci-quindici di una disciplina tecnica. No, non pensavo al posto fisso per la Coppa del Mondo, anche perché non ero mai salita sul podio nel circuito continentale. Men che meno tra le porte larghe…”.

Ma cosa è cambiato tra questa annata e le precedenti, infortuni a parte?

Forse semplicemente ho cercato di stare più tranquilla, mi son detta solo “vediamo come va” senza voler inseguire il risultato a tutti i costi come invece volevo fare nel 2012-2013. Partivo agitata, facevo il doppio della fatica…. Poi, chiaro, confermo anche io che i risultati ti danno una fiducia pazzesca. Inizia la stagione, salgo sul podio subito a Levi, in gigante, in Coppa Europa, e da lì cambia tutto. Trovi una convinzione che prima non avevi, soprattutto parti più tranquilla, ma decisa. In allenamento certo andavo bene in gigante, l'estate scorsa, e, soprattutto, con Pichler e Bassino ci siamo trascinate a vincenda”.

Eppure lei era (o è?) soprattutto slalomista…

E infatti mi aspettavo molto di più da questa specialità. Lo scorso anno andavo abbastanza bene, mentre facevo decisamente fatica in gigante, forse anche per il cambio di sciancrature degli sci. Quest’anno sotto Natale ho avuto un po’ di problemi alla schiena, di nuovo, e poi praticamente non mi sono più allenata tra i rapid gates. Ma ci tengo. Tanto”.

Ha chiuso la stagione vincendo a Soldeu, in Coppa Europa, in gigante. Meglio di così…

Dopo tre terzi e un secondo posto ero anche un po’ arrabbiata, mi mancava davvero solo la vittoria. In Andorra, comunque, non ero agitata alla partenza, non ho pensato alla possibilità di guadagnarmi il posto fisso, ma solo a giocarmi le mie chance per vincere la gara. Devo dire che salire sul gradino più alto del podio, almeno una volta, è davvero una soddisfazione unica…”.

Com’è stato, invece, l’impatto con la coppa del Mondo?

Beh, bello sicuramente, perché gareggi con tutte le più brave al mondo, anche se magari molte le hai già affrontare in Coppa Europa. Ma è diverso. Durante le prime gare probabilmente ero un po’… “agitatina”, poi mi sono sbloccata, pian piano. E devo dire che mi sono trovata veramente bene nella nostra squadra, mi hanno accolta bene, c’è un bel clima, è stato anche divertente, è filato tutto liscio..”.

Adesso le aspettative su di lei salgono, in vista della prossima stagione, in gigante…

Anche io mi aspetto tanto, sinceramente, da me stessa, almeno tra le porte larghe. Devo cercare di entrare stabilmente tra le trenta. Però voglio tirarmi su anche in slalom, avevo cominciato bene la stagione con le prime gare FIS in Italia, poi il blocco alla schiena mi ha lasciato senza allenamento in questa disciplina per un mese e mezzo”.

Velocità?

No, non fa per me. Avrei voluto fare qualche allenamento in superG, sì, può essere utile, sicuramente. Ma non sono mai stata brava…”.

Se li ricorda gli infortuni recenti più gravi?

Due, soprattutto. Al primo anno Giovani, nel 2008, mi sono lesionata il legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Operazione in artroscopia, per fortuna; poi nel 2010, dopo aver appena conquistato la Nazionale, mi sono rotta il legamento crociato anteriore dello stesso ginocchio. La riabilitazione è stata un incubo e poi ho fatto fatica anche per tutta la stagione successiva. Per fortuna, però, non ho più avuto problemi né sentito dolori particolari, da allora. E’ stata dura sì, ma comunque sono sempre rimasta in Nazionale. Alla fine continui a provarci finché non torni al tuo livello. Smettere? No, sinceramente non ci ho mai pensato, neanche nei momenti più difficili”.

 

3
Consensi sui social