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Interrogatorio fiume per Carolina Kostner presso la procura della Repubblica di Bolzano

Interrogatorio fiume per Carolina Kostner presso la procura della Repubblica di Bolzano
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Interrogatorio fiume per Carolina Kostner presso la procura della Repubblica di Bolzano

Dopo un paio di settimane di silenzio, il coinvolgimento di Carolina Kostner nell’inchiesta incentrata sulle pratiche dopanti dell'ex compagno Alex Schwazer è tornato agli onori delle cronache, complice il nuovo interrogatorio cui la medagliata olimpica è stata sottoposta ieri.

Nello specifico, la ventisettenne altoatesina, secondo le indiscrezioni che vanno per la maggiore, sarebbe stata torchiata per dodici ore dagli organi inquirenti al punto da lasciare gli uffici della Procura della Repubblica di Bolzano dopo le ore 22:00.

Alla luce della durata dell’incontro, è verosimile che l’inchiesta coordinata dal procuratore capo Guido Rispoli si sia arricchita di nuovi capitoli.

Al momento, non si conoscono i dettagli dell’interrogatorio, ma Kostner sarebbe stata riascoltata per via delle difformità tra la deposizione rilasciata alla Procura della Repubblica di Bolzano, in data 9 ottobre 2013, e quanto, invece, sottoscritto di fronte alla Procura Antidoping quasi tre settimane or sono.

Le incongruenze tra le due versioni riguarderebbero in particolare i fatti relativi all’ormai arcinoto 29 luglio 2012, giorno in cui gli ispettori della WADA, alla ricerca dell’allora compagno Alex Schwazer, bussarono alla porta della casa della pattinatrice ad Oberstdorf.

In ogni caso, come confermato dal legale di fiducia Giovanni Fontana, Kostner sarebbe stata ascoltata nelle vesti di persona informata sui fatti e non da indagata. Resta da capire se le differenze emerse tra i due interrogatori possano portare ad un’eventuale accusa per falsa testimonianza, anche se l’ipotesi appare per ora remota.

Sul fronte della giustizia sportiva, tutto tace dal 26 settembre, ma pare che la Procura antidoping stia analizzando alacremente il materiale a disposizione. Tuttavia, rispetto al recente passato, i rapporti tra i due ordini di giustizia sarebbero diventati sempre più fitti con passaggi continui di documenti tra una parte e l’altra. In particolare, il rapporto rilasciato dal Doping Controller Office incaricato di testare Schwazer sarebbe da poco entrato in possesso della giustizia ordinaria.

Nel frattempo, è ripartito il “tritacarne mediatico” con colpevolisti e innocentisti ancora una volta contrapposti con il coltello tra i denti.

L’impressione è che l’intera vicenda sia ancora piuttosto lontana dal vedere scritta la parola fine.

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