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Emil Hegle Svendsen: "Io meglio di Martin Fourcade in Mondiali e Olimpiadi, ma nel 2018 potrei non esserci"

Emil Hegle Svendsen risorge, suo l'oro della mass con brivido nel finale
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Emil Hegle Svendsen: "Io meglio di Martin Fourcade in Mondiali e Olimpiadi, ma nel 2018 potrei non esserci"

Nel giorno in cui Martin Fourcade ha parlato all'Equipe, facendo il punto sulla sua situazione di salute, anche il suo Emil Hegle Svendsen ha rilasciato dichiarazioni di un certo interesse al quotidiano Aftenposten. Se il francese appare scalpitante e motivato, il ritratto che scaturisce del norvegese è decisamente opposto.

Il ventinovenne di Trondheim ha detto che la ripresa degli allenamenti gli è pesata: "Di tanto in tanto è veramente difficile trovare le motivazioni. Sotto questo punto di vista la primavera e l'estate appena trascorse sono state le più dure della mia vita. Un ciclo olimpico è finito e, guardando ai miei ultimi 4 anni, mi sono reso conto di aver raggiunto ciò che volevo. In questo stesso periodo del 2013 ero abbastanza sicuro che Sochi non sarebbe stata la mia ultima edizione dei Giochi e avrei gareggiato almeno fino al 2018. Invece adesso sono molto più incerto riguardo la durata della mia carriera". 

In realtà non è la prima volta che Svendsen fa dichiarazioni di questo tenore. Anzi tempo fa confessò addirittura di aver pensato al ritiro nell'autunno 2012, spossato da allenamenti troppo intensi. Esattamente l'opposto del compagno di squadra Ole Einar Bjørndalen, a 40 anni ancora sulla cresta dell'onda.

Al riguardo Emil ha ammesso di non potersi "neppure paragonare a lui quando si tratta di trovare le motivazioni. Lo sport professionistico è spietato. Se non hai voglia di allenarti, sei spacciato. L'arma più forte a disposizione di ogni atleta è quella di essere motivato a migliorare di continuo. Questo è il segreto di Ole".

Il norvegese è stato piuttosto vago riguardo i suoi traguardi per il 2014-'15, salvo poi specificare di gradire un determinato trofeo: "Non voglio fissare un obiettivo specifico. Andrò avanti gara per gara cercando di ottenere il massimo da ognuna di esse. Sia chiaro che non sarò a mezzo servizio perché non è divertente gareggiare tenendo il freno a mano tirato. Quindi andrò a tutto gas anche nei prossimi mesi. Peraltro sta per arrivare il quinto anniversario della mia unica vittoria della Coppa del Mondo. Quindi non sarebbe male riconquistarla".

Immancabile la domanda sui problemi di salute di Fourcade a cui lo scandinavo ha lanciato il guanto di sfida: "Tutto il team norvegese aspetterà il suo ritorno alla massima forma, e lo batteremo quando sarà al top. Sottolineo che negli ultimi anni ho sempre pensato a Sochi 2014, lo consideravo il mio obiettivo sovrano, così come il mio focus è sempre stato sulla grande manifestazione stagionale. Al riguardo io sono molto soddisfatto dei miei risultati soprattutto perché in quell'ambito ho fatto meglio di Fourcade". 

Ora, non ce ne voglia il buon Emil, ma qui tocca sbugiardarlo.

Nell'ultimo quadriennio olimpico Fourcade ha vinto 7 ori complessivi (cinque iridati e due olimpici), mentre Svendsen si è fermato a 4 (tre e uno). Inoltre anche il conto complessivo delle medaglie è brutalmente a favore del francese (11 a 7).

L'unico modo che il "vichingo" ha di far pendere dalla sua parte il piatto della bilancia è quello di mettere su di esso anche i successi conquistati in staffetta. In quel caso il conteggio è di 10 ori a 7.

Tuttavia le prove a squadre dovrebbero essere conteggiate a parte visto che, come si suol dire, "si vince o si perde in quattro", mai da soli. Peraltro, volendo malignare, c'è una certa differenza tra i compagni di team dell'uno e dell'altro...

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