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Dov'è il nuovo sistema di qualificazione Ibu? Un paradosso lo affonda?

Dov'è il nuovo sistema di qualificazione Ibu? Un paradosso lo affonda?
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BiathlonBiathlon - Inchiesta

Dov'è il nuovo sistema di qualificazione Ibu? Un paradosso lo affonda?

Perché il sistema dell'Ibu Qualification Points, annunciato ufficialmente a settembre 2014, non è ancora entrato in vigore? Forse perché esiste una falla che crea un paradosso e, di conseguenza, l'intera struttura concepita non può reggersi in piedi?


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GENESI DELL'IBU QP

Nel settembre 2014 Max Cobb, presidente del comitato tecnico dell'Ibu, svelò la nascita di un sistema di punteggio che "permette alle nazioni di salire nel ranking in caso di buoni risultati e al tempo stesso premia le performance degli atleti di qualunque Paese, indipedentemente dalla classifica per nazioni [...], il sistema è stato complicato, ma al tempo stesso è diventato anche più equo perché rispetta maggiormente le performance degli atleti".

A novembre un'intera sezione della guida Ibu viene dedicata a decantare i vantaggi e soprattutto a spiegare il funzionamento del nuovo sistema, destinato a diventare indispensabile per determinare l'eleggibilità alla Coppa del Mondo, oltre che i contingenti del massimo circuito e dei Mondiali, a partire dalla stagione 2015-'16.


L'IBU QP NON VIENE APPLICATO

A dispetto dell'annuncio, però, non si è vista traccia degli Ibu Qualification Points e anzi la federazione internazionale ha continuato a pubblicare il "Percent Behind Report" che avrebbe dovuto essere sostituito dall'innovazione.

Il fatto è passato sotto traccia nell'inverno 2014-'15, nel quale l'Ibu QP non era ancora in vigore, ma la sua assenza rappresenta un problema in vista della stagione ormai alle porte. Infatti, a norma di regolamento, il sistema serve per stabilire l'eleggibilità di tutti gli atleti alla Coppa del Mondo, oltre alle wild card per il massimo circuito (4 pettorali) e per i Mondiali (10 posti).

La domanda sorge spontanea: perché non è mai comparso alcun ranking all'Ibu QP nonostante ne fosse stata annunciata la pubblicazione periodica? Al contrario perché il percent behind report è rimasto vivo e vegeto?

La risposta potrebbe essere incredibile. Stando a quanto pubblicato dall'Ibu, la ragione potrebbe essere rappresentata da una falla nel funzionamento del sistema che affonderebbe prima ancora di essere varato.


FALLA TEORICA?
Il sistema, capace di legare tutte le competizioni con partenza a intervalli del massimo circuito e di livello cadetto, in ogni gara dovrebbe fornire un coefficiente per ogni atleta grazie alla formula:

{[(Tempo dell'atleta / Tempo del vincitore) - 1] x 800} + Race Penalty

La Race Penalty sarà pari 0 per la Coppa del Mondo, mentre per l'Ibu Cup verrà calcolata di volta in volta sulla base dell'Ibu QP dei migliori tre atleti classificati nella top ten.

Qui casca l'asino, perché per come è stato concepito (e spiegato) il sistema, è impossibile calcolare la Race Penalty delle prove di Ibu Cup. Vediamo il perché.

A norma di regolamento (punto 1.4.3.4 delle Event and Competition Rules) la Race Penalty delle prove di Ibu Cup è data "dalla somma degli Ibu qualifying points dei migliori tre atleti che si piazzano nella top ten, divisa per 3.75".

Dunque, per calcolare la penalità dell'Ibu Cup è necessario che gli atleti iscritti abbiano già un punteggio Ibu. Il punto è che se non esiste un ranking antecedente, allora come è possibile stabilire il suddetto punteggio?

Si potrà obiettare: "Per l'inizio del 2014-'15 è sufficiente considerare i risultati di Coppa del Mondo e Ibu Cup della stagione 2013-'14". Vero, però il problema si reitera. Come si calcola la Race Penalty delle prove di Ibu Cup di inizio 2013-'14? Considerando la stagione 2012-'13? Impossibile, perché per la penalità delle prove di Ibu Cup 2012-'13 si dovrebbe considerare il 2011-'12, e così via all'infinito.

Per quanto riguarda l'Ibu Cup il sistema, così come è stato presentato dall'Ibu, entra quindi in paradosso, e viene meno la sua funzione primaria di legare le competizioni di primo livello a quelle del circuito cadetto.

A norma di regolamento l'unica soluzione possibile sarebbe quella di dover partire dall'ultima stagione in cui esisteva esclusivamente il massimo circuito (1987-88), e quindi non c'era necessità di applicare Race Penalty a un livello cadetto, calcolare l'Ibu QP degli atleti coinvolti e poi proseguire fino ad arrivare ai giorni nostri.

Si tratterebbe di un lavoro immane, e non è neppure scontato sia fattibile perché con ogni probabilità alcuni risultati degli albori della Coppa Europa (nome originale dell'Ibu Cup) sono andati persi.


UNA POSSIBILE SOLUZIONE ALTERNATIVA
Se davvero la ragione della mancata introduzione dell'Ibu QP è rappresentata da questo paradosso, l'Ibu avrebbe in realtà una soluzione molto semplice per uscire dal pantano e far partire il sistema.

Introdurre una penalità forfettaria per le prove di Ibu Cup della stagione 2014-'15, giusto per fornire la scintilla matematica necessaria per costruire un profilo di partenza a ogni atleta, che poi si aggiusterebbe man mano con le prove dell'annata 2015-'16.

Si resta in attesa di lumi da parte della federazione internazionale in merito alla questione. Davvero l'Ibu è stata così ingenua da studiare un complicatissimo sistema senza considerare le basi logiche?

In altre parole è come se un team di Formula 1 progettasse la vettura per la nuova stagione e, dopo averla presentata al pubblico, si rendesse conto solo nel momento in cui viene messa in pista di non averla fornita di un impianto di accensione!

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