Dorothea Wierer: "Ho avuto un pessimo azzeramento, per me è molto importante aver finalmente vinto una mass start"

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Dorothea Wierer (ITA), prima: “È fantastico, oggi è stata la giornata dell’Italia. Abbiamo fatto la storia e sono molto contenta anche per Dominik. Mi sentivo bene sugli sci, ma all’inizio ero un po’ nervosa perché ho fatto un pessimo azzeramento. Però poi in gara al poligono mi sono sentita molto calma. Era davvero importante per me vincere una mass start perché non sono mai riuscita a fare bene in questo format dove ho sempre fatto brutte gare. Se sto pensando ai Mondiali? Preferisco non parlarne perché settimana prossima abbiamo un’altra tappa e poi un buco di due settimane. Possono succedere ancora tante cose, quindi è decisamente troppo presto per pensarci”.

Marie Dorin Habert (FRA), seconda: “Qual è stata la differenza tra il brutto tiro di ieri e quello buono di oggi? Mah, forse avevo una posizione più d’attacco, però ogni tanto io ho problemi in piedi e alcune volte va semplicemente tutto male. Dopo l’ultimo poligono avevo paura che Gabriela potesse riprendermi perché so quanto sia forte, quindi ho pensato a dare tutto per evitare che mi riagganciasse. È stato molto emozionante che le prime tre della classifica generale si giocassero la vittoria oggi, sapevo di avere due avversarie molto toste e ho certo di essere tosta come loro”.

Gabriela Soukalova (CZE), terza: “Per adesso la mia stagione è una specie di favola. Non so quale sia il segreto della mia costanza, diciamo che cerco di concentrarmi solamente su una gara una volta e mi sto concentrando più di quanto non abbia mai fatto. Soprattutto non parto pensando di dover arrivare sul podio, ma parto pensando a divertirmi. Credo questo sia molto importante. Mi piace parecchio il Nordamerica, anche se è stato molto faticoso viaggiare fino a qui. Di sicuro ho bei ricordi di Canmore perché qui sette anni fa ho vinto l’oro iridato junior in staffetta con Veronika Vitkova e Veronika Zvaricova. Proprio quel successo è stato decisivo per spingermi a continuare a fare biathlon ed è la ragione per cui sono ancora qui oggi”.