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La vittoria da "30 con lode" di Uschi Disl e il giorno della marmotta di Stian Eckhoff

La vittoria da '30 con lode' di Uschi Disl e il giorno della marmotta di Stian Eckhoff
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Getty Images

BiathlonBiathlon - 10 anni fa

La vittoria da "30 con lode" di Uschi Disl e il giorno della marmotta di Stian Eckhoff

Il 26 novembre 2005 comincia ufficialmente la Coppa del Mondo di biathlon 2005-’06. In quel sabato di 10 anni fa sono in programma due sprint dove la precisione sarà fondamentale.

I primi a scendere in pista sono gli uomini, la cui gara premia chi riesce a trovare lo zero al tiro. Difatti i tre a salire sul podio non mancano neppure un bersaglio. Peraltro sul traguardo si verrà a formare una situazione davvero peculiare: il distacco tra primo e quinto è elevatissimo (43”3), tanto che la distanza risulta inferiore tra quinto e quarantaquattresimo!

La competizione è una sorta di “giorno della marmotta” poiché si impone Stian Eckhoff, già vincitore della sprint di Östersund disputata nel dicembre 2004, che conquista sulle stesse nevi il suo secondo (e ultimo) successo della carriera.

Il norvegese, fratello maggiore della Tiril oggi al vertice del circuito femminile, primeggia dando vita a un testa a testa virtuale con il francese Raphael Poirée, alfine battuto di 4”8 e costretto ad accontentarsi della piazza d’onore. A fare la differenza è la rapidità di esecuzione al poligono dove lo scandinavo guadagna oltre 6” al transalpino.

Il podio viene completato dal lettone Ilmars Bricis, incapace di tenere il passo sugli sci dei due più giovani avversari, ma comunque in grado di guadagnarsi una prestigiosa terza posizione.

Ole Einar Bjørndalen fa segnare nettamente il miglior tempo nel fondo, ma si vede relegato in quarta piazza da tre penalità. In ogni caso per la Norvegia si tratta di una giornata trionfale in quanto inserisce tre uomini fra i primi cinque grazie anche da Halvard Hanevold, appunto quinto classificato.

Complessivamente arriva un’ottima prova di squadra della Russia che classifica quattro uomini tra il sesto e l’undicesimo posto. Fra di essi si fa notare soprattutto l’emergente Ivan Tcherezov, autore del secondo tempo sugli sci stretti. Delude invece il veterano Sergey Tchepikov, appena sedicesimo.

Al contrario la Germania incappa in una clamorosa debacle causata anche dal fatto di essersi schierata priva dei suoi tre uomini migliori. Sven Fischer ha la schiena bloccata, mentre sono ammalati Ricco Gross e Michael Greis. Il primo tedesco è quindi il giovane Michael Rösch, ventitreesimo.

Per l’Italia non è certo una gara da ricordare poiché nessun azzurro entra in zona punti (all’epoca riservata alle prime 30 posizioni e non ampliata alle migliori 40 come avviene oggi). Chi si classifica meglio è il veterano del team Wilfried Pallhuber che con un errore in piedi conclude 35°. René Laurent Vuillermoz (1+2) si qualifica per il rotto della cuffia (58°) all’inseguimento del giorno dopo a cui non prenderanno parte Paolo Longo (1+0) e Christian De Lorenzi (2+3), rispettivamente 62° e 100°.

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POS ATLETA NAT TIRO TEMPO
1 ECKHOFF Stian NOR 0+0 23:07.6
2 POIREE Raphael FRA 0+0 +4.8
3 BRICIS Ilmars LAT 0+0 +16.5
4 BJOERNDALEN Ole Einar NOR 2+1 +31.7
5 HANEVOLD Halvard NOR 0+1 +43.3
6 ROZHKOV Sergei RUS 0+1 +44.5
7 DEFRASNE Vincent FRA 1+1 +45.0
8 KRUGLOV Nikolay RUS 1+1 +45.3
9 SIKORA Tomasz POL 1+0 +45.6
10 TCHEREZOV Ivan RUS 0+2 +46.2

 

Poche ore dopo è la volta delle donne e la prova segue lo stesso copione: chi sbaglia può scordarsi il podio su cui salgono tre atlete perfette al poligono.

Sotto questo punto di vista è sorprendente che il successo venga conquistato dall’eterna Uschi Disl. La tedesca spara con tempi di esecuzione antidiluviani e paga pesantemente dazio alle avversarie nella rapidità di sparo. Tuttavia oggi riesce a imporsi trovando un per lei rarissimo “zero” al tiro (è solamente l’ottavo in oltre quindici anni di attività agonistica) e realizzando il miglior tempo di giornata sugli sci stretti (questa invece non è una novità).

Per la veterana bavarese si tratta di una vittoria particolarmente significativa per tre ragioni.

La prima: alla tenera età di 35 anni e 11 giorni Ursula, detta Uschi, diventa l’atleta più anziana a vincere una gara di Coppa del Mondo in campo femminile (il primato le verrà strappato da Anna Carin Olofsson nel 2009).

La seconda: Disl si impone a 14 anni e 346 giorni di distanza dalla sua maiden victory, datata 15 dicembre 1990. Fra le donne tale primato di longevità resiste ancora oggi (la sola Andrea Henkel è stata in grado di avvicinarcisi, con uno span di 14 anni e 30 giorni).

La terza: si tratta della vittoria numero 30 della sua carriera (sarà anche l’ultima), una pietra miliare in precedenza raggiunta solo da Magdalena Forsberg (42) e nel decennio successivo destinata a essere abbattuta esclusivamente da Magdalena Neuner (34).

L'affermazione di Östersund è quindi figlia di una Disl precisa e straripante nel fondo, soprattutto nell’ultimo giro, in cui svernicia Tadeja Brankovic. La slovena era virtualmente in testa dopo la seconda sessione di sparo, ma nei duemilacinquecento metri finali non ha armi per contrastare la teutonica e si deve accontentare della piazza d’onore a 6”8 dalla vincitrice.

Il trionfo della Germania è completato da Katrin Apel che, esattamente come la più esperta e blasonata connazionale, vive una delle poche giornate in cui tutto gira per il verso giusto al tiro. L’atleta della Turingia conclude terza a 13”2 precedendo la detentrice della Coppa del Mondo Sandrine Bailly, relegata al quarto posto da un errore a terra.

Come in campo maschile la Russia manca il podio, ma si rende protagonista di un’ottima prova di squadra. La migliore è Olga Zaitseva, quinta con una penalità, che precede Anna Bogaliy-Titovets e Svetlana Ishmouratova.

Deludente la prova di Kati Wilhelm (0+2), ventesima e peggiore delle tedesche. Ancora peggio fa Olga Pyleva, la quale sbaglia tre volte e manca clamorosamente la qualificazione all’inseguimento dell’indomani. Fra le altre big prestazione senza infamia e senza lode per Olena Zubrilova, dodicesima, e anonima per Xianying Liu (ventiseiesima).

In casa Italia arriva una buona gara da parte di Michela Ponza, tredicesima con lo zero al tiro. Guadagna accesso al pursuit, seppur rimanendo molto lontana dalla zona punti, anche Saskia Santer (2+2), cinquantasettesima. Più indietro la sorella maggiore Nathalie (1+3), sessantaduesima, e Katja Haller (1+0) settantesima.

POS ATLETA NAT TIRO TEMPO
1 DISL Uschi GER 0+0 22:00.1
2 BRANKOVIC-LIKOZAR Tadeja SLO 0+0 +6.8
3 APEL Katrin GER 0+0 +13.2
4 BAILLY Sandrine FRA 1+0 +19.7
5 ZAITSEVA Olga RUS 0+1 +28.9
6 BOGALIY-TITOVETS Anna RUS 0+0 +48.0
7 ISHMOURATOVA Svetlana RUS 0+0 +49.3
8 GWIZDON Magdalena POL 1+0 +53.4
9 BECK Martina GER 0+1 +54.7
10 TJØRHOM Linda NOR 0+2 +59.3

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