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La Germania trionfa nella poco spettacolare staffetta maschile della Ruhpolding di 10 anni fa

La Germania trionfa nella poco spettacolare staffetta maschile della Ruhpolding di 10 anni fa
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BiathlonBiathlon - 10 anni fa

La Germania trionfa nella poco spettacolare staffetta maschile della Ruhpolding di 10 anni fa

Il 12 gennaio 2006 nella tappa di Ruhpolding della Coppa del Mondo di 10 anni fa va in scena la staffetta maschile, gara attesissima dal pubblico di casa, scottato dalla volata del giorno precedente in cui la Germania femminile è stata battuta di un soffio.

Fra gli uomini si registra, in Baviera come a Oberhof, l’assenza di Ole Einar Bjørndalen. Il norvegese è ancora alle prese con i postumi di uno stato influenzale e ha deciso di rientrare solamente ad Anterselva. In casa Russia invece manca, per una delle consuete spiritose scelte tecniche, il pimpante Maxim Tchoudov. Dal canto suo l’Italia torna in azione a pieno regime dopo essersi presentata in Turingia a ranghi ridotti per svolgere uno stage di allenamento a San Sicario.

Il lancio è tutto fuorché interlocutorio e indirizza all’istante la competizione. La Germania è subito protagonista con Michael Rösch, la cui impressionante rapidità di esecuzione gli permette di consegnare il testimone al comando con un leggero margine su Halvard Hanevold. Estemporanea terza e quarta posizione per Slovenia e Stati Uniti, in quota per merito delle sfuriate di Janez Maric e Jeremy Teela. Il dato interessante della prima frazione è rappresentato dal ritardo accumulato da alcuni team di vertice. Il bielorusso Alexei Aidarov e il francese Ferreol Cannard soffrono oltremodo sugli sci stretti, mentre il russo Ivan Tcherezov non incide come di consueto. I tre fanno gruppetto con l’austriaco Daniel Mesotitsch, ma sono già a mezzo minuto. Fatica l’Italia, a cui la fase di carico presenta il conto, con Christian De Lorenzi tredicesimo a 43”.

In seconda frazione la Germania schiera Alexander Wolf, il quale si rende protagonista di una prova diametralmente opposta a quella messa in scena nelle staffette di Hochfilzen e Oberhof. Il leader della classifica generale di Coppa del Mondo non impressiona sugli sci, ma è precisissimo. Nelle precedenti due prove a squadre invece aveva tenuto un passo devastante, finendo però nell’anello di penalità e costringendo i compagni a rimontare. La performance dice bene ai tedeschi che prendono il largo in una gara in cui è proprio la rapidità di esecuzione a fare maggiormente la differenza poiché il poligono e la pista non consentono selezione. Proprio la lentezza al tiro fa annaspare Emil Helge Svendsen. Il norvegese perde terreno venendo raggiunto dalle altre pretendenti al podio che però non guadagnano sostanzialmente nulla ai battistrada. Lo scandinavo cambia a 30” in compagnia dell’austriaco Wolfgang Perner, del francese Vincent Defrasne e del russo Nikolay Kruglov. Esce di scena la Bielorussia con un Sergey Novikov in sofferenza, mentre l’Italia sprofonda a quasi tre minuti poiché René Laurent Vuillermoz pasticcia in piedi e deve percorrere due volte l’anello di penalità.

Non c’è grande spettacolo poiché la gara è tiratissima, ma qualsiasi mancanza costa carissimo. È ciò che avviene alla Francia in terza frazione. Julien Robert non riesce a reggere il confronto sugli sci con i più quotati avversari e paga pesantemente dazio, facendo sparire i transalpini dalla lotta per il podio. La Germania continua a menare le danze con Sven Fischer a dare l’impressione di trattenersi nel fondo per gestire al meglio al poligono, dove infatti è perfetto. Il veterano mantiene sostanzialmente invariato il margine sul norvegese Frode Andresen e sull’austriaco Ludwig Gredler, le cui code vengono invece perse dal russo Pavel Rostovtsev. L’Italia, ormai nelle retrovie, finisce a oltre 5 minuti a causa di altri due giri di penalità di Paolo Longo.

In chiusura Michael Greis realizza una prova analoga a quella di Wolf e Fischer evitando di strafare sugli sci per privilegiare la precisione. Tanto basta alla Germania per chiudere in trionfo una gara oggettivamente priva di emozioni. Non si registrano scintille neppure alle spalle dei vincitori poiché Christoph Sumann prende subito il sopravvento su Stian Eckhoff e posta l’Austria a un eccellente secondo posto con la rimaneggiata Norvegia a concludere terza. Sergei Tchepikov non è assolutamente in giornata e la Russia si piazza lontanissima, quinta, superata persino da un pimpante Raphael Poirée. Per quanto riguarda gli azzurri Wilfried Pallhuber scende in pista per onor di firma e l’Italia chiude sedicesima in una gara da dimenticare.

Si tratta dell’ultima staffetta prima di quella dei Giochi olimpici di Torino, programmata per il 21 febbraio. A oggi, in stagione, tre delle quattro prove disputate sono state vinte dalla Germania e una dalla Norvegia.

Gli uomini torneranno in pista il 14 gennaio per la sprint, domani invece spazio all’analoga prova femminile.

RUHPOLDING – STAFFETTA MASCHILE
1. GERMANIA [0+3] 1.29’04”4
2. AUSTRIA [0+3] a 41”2
3. NORVEGIA [0+8] a 59”6
4. FRANCIA [0+3] a 1’10”4
5. RUSSIA [0+7] a 1’23”6
6. SVEZIA [0+10] a 2’31”4

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