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Stoccolma non si candiderà per i Giochi olimpici invernali 2026? Facciamo ordine

Stoccolma non si candiderà per i Giochi olimpici invernali 2026? Facciamo ordine
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Stoccolma non si candiderà per i Giochi olimpici invernali 2026? Facciamo ordine

Purtroppo la stampa generalista italiana, sia essa sportiva o meno, ha deciso di occuparsi del "ritiro" di Stoccolma dalla corsa all'organizzazione dei Giochi olimpici 2026. Ovviamente l'esito è stato quello di aver fatto disinformazione, vuoi per insipienza vuoi per malafede. Urge quindi mettere ordine.

In primo luogo va detto che la rinuncia non è ancora definitiva. Il comitato olimpico svedese ha già annunciato di voler incontrare l'amministrazione comunale della città per studiare la situazione e cercare di portare avanti comunque una candidatura i XXV Giochi olimpici invernali. D'altronde c'è ancora molto tempo prima della deadline.

In secondo luogo vanno analizzati i motivi della rinuncia. Stoccolma è governata da una coalizione di centro-sinistra di cui fa parte anche il Partito Ambientalista. È stato questo a mettersi di traverso, prendendo come pretesto l'incertezza della corposità del contributo contributo economico fornito dal Cio in caso di vittoria nella corsa all'organizzazione. In realtà lo stesso partito ha specificato in un comunicato stampa come ritenga che i lavori necessari per predisporre gli impianti andranno a violare gli standard climatici ed ecologici richiesti dallo statuto cittadino. Quindi la motivazione è ufficialmente economica, ma scavando in profondità ci si rende conto di come sia ideologica/politica.

In terzo luogo, la sindaca di Stoccolma Karin Wanngård si è detta dispiaciuta nel dover ritirare la candidatura e ha sottolineato come il suo partito (quello socialista) fosse favorevole a concorrere per ottenere le Olimpiadi invernali 2026. Dunque la stampa nostrana si può risparmiare parallelismi con altre sindache di capitali europee che hanno detto "No" ai Giochi. Indipendentemente dalla visione politica, quanto accaduto nella metropoli svedese non è assolutamente assimilabile a casi di Paesi più meridionali.

Infine, a chi ha deciso di parlare di "Olimpiadi in crisi" perché "anche Stoccolma si ritira", vorremmo porre una domanda. Come mai si è scritto della rinuncia, ma in precedenza non della volontà di candidarsi? Come mai non si è scritto che Sion ha già presentato la propria candidatura? Come mai non si è scritto che Lillehammer, Innsbruck, Calgary, Erzurum e persino Helsinki (seppur con un progetto che non sta in piedi) hanno tutte espresso interesse? Forse su queste notizie non si può fare scandalismo sulla "crisi olimpica"?

Fateci un favore. Tornate pure a riempire le vostre pagine di decine di panzanate sul calciomercato, oppure di quanto è cattiva questa o quell'altra parte politica. Lasciate stare i Giochi olimpici, che almeno all'estero sono ancora una cosa seria.

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