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Olimpiadi 2026: Innsbruck ci fa un pensiero e Kasper la spinge

Olimpiadi 2026: Innsbruck ci fa un pensiero e Kasper la spinge
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Olimpiadi 2026: Innsbruck ci fa un pensiero e Kasper la spinge

La capitale del Tirolo ha annunciato nei giorni scorsi, con la partecipazione del Comitato Olimpico austriaco e del governo, l'avvio di uno studio di fattibilità per la candidatura a ospitare i Giochi Invernali del 2026.

Con il CIO in evidente difficoltà a trovare solide candidature per le Olimpiadi Invernali dopo la sfida limitata a due contendenti, Pechino e Almaty, per l'edizione del 2022, l'Austria pare intenzionata a portare avanti un candidatura per il 2026 dopo i fallimenti in serie collezionati da Graz (2002), Klagenfurt (2006), Salisburgo (2010 e 2014). L'eventuale candidata sarebbe Innsbruck che ha già ospitato i Giochi nel 1964 e nel 1976 dopo il ritiro in corsa della candidata designata Denver.

Nell'ufficializzare lo studio di fattibilità, perchè la fase è decisamente preliminare visto che le candidature saranno presentate solo alla fine del prossimo anno il presidente del Comitato Olimpico Austriaco ha proprio sottolineato come "Thomas Bach, presidente del CIO, abbia ribadito in più di una occasione come in questo momento possano avere priorità la candidature di centri tradizionalmente conosciuti per gli sport invernali con decenni di esperienza nell'ospitare eventi sportivi". Un identikit che è perfetto per le ambizioni tirolesi.

Presumibilmente, secondo le indiscrezioni e gli annunci raccolti negli ultimi mesi,potrebbero essere della partita anche Stoccolma, una località svizzera (l'ultima a esprimersi in tale direzione è stata Montreux), Calgary che a sua volta ha fatto partire uno studio di fattibilità e Almaty.

L'idea ha trovato immediato supporto in Gianfranco Kasper, presidente della Federazione Internazionale Sci e membro del comitato esecutivo del CIO. "Innsbruck avrebbe alte possibilità", ha dichiarato, "probabilmente dovrebbe trovare qualche partner come è possibile ora con l'Agenda 2020", la riforma del CIO che garantisce maggiore flessibilità e minori costi di organizzazione. E nella mente di Kasper già affiorano le possibilità: "Potrebbero andare in Italia, per esempio a Bolzano, per l'Hockey, a Monaco per gli eventi sul ghiaccio o a Salisburgo mentre le specialità all'aperto potrebbero essere tutte disputate a Innsbruck".

La corsa, che potrebbe riportare dopo venti anni le Olimpiadi invernali nelle Alpi, dalle quali manca da Torino 2006, parte con lo studio di fattibilità finanziato congiuntamente da Comitato Olimpico austriaco, la città di Innsbruck e il  governo per un costo di 350.000 euro. Se l'esito fosse positivo il passo successivo sarebbe un referendum tra la popolazione, un passaggio che per il 2022 ha fatto cadere alcune candidature. Il processo formale inizierà, invece, a fine 2017 per portare a una decisione nella sessione del CIO del 2019.

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