Potrebbe presto essere possibile realizzare un cannone sparaneve superecologico, che produca neve usando energia solare, a temperature anche di qualche grado superiori allo zero, senza inquinare e senza l'uso di sostanze chimiche. Se sarà possibile sarà anche grazie ad un giovane ingegnere di Trento, Francesco Besana, e all'azienda israeliana Ide, che in luoghi e tempi diversi sono riusciti a realizzare un prototipo.
Giovedì 23 Ottobre 2014
I tradizionali cannoni, che oggi imbiancano le piste dei nostri comprensori sciistici, sparano ad altissima pressione, e a 5 o 6 metri di altezza, acqua attraverso uggelli che la nebulizzano in piccolissime goccioline. Queste, a temperature sotto zero, si cristallizzano e cadono a terra sotto forma di neve. Esistono cannoni sparaneve che lavorano a pressioni e condizioni atmosferiche diverse, anche se per produrre neve a temperature superiori a -3°C sono necessari ingenti quantità di attidivi chimici, costosi e potenzialmente pericolosi per l'ambiente.
Il principio utilizzato dall'ingegnere trentino, e dalla israeliana Ide (una dei leader globali nella desalinizzazione dell’acqua), invece, fa leva sulle qualità chimico-fisiche dell'acqua, che alla temperatura di zero gradi e in assenza di pressione atmosferica coesiste agli stati liquido, solido (ghiaccio/neve) e gassoso. Questo stato di equilibrio magico che è alla base della vita sul nostro pianeta, può essere riprodotto anche alla temperatura di 15 o 20 gradi centigradi, graduando le condizioni fisiche al contorno.
L'azienda israeliana Ide è riuscita a sfruttare per prima questo principio, producendo neve ad alta temperatura senza additivi chimici, ma la sua neve è costosissima: per produrla consuma una gran quantità di energia elettrica, e l’impianto è grande come una casa di due piani, praticamente inutilizzabile, almeno nel contesto delle piste da sci.
L’ingegnere di Trento Francesco Besana, padre del prototipo NeveXN ("neve perenne") è riuscito ad ottenre lo stesso scopo ma con un processo più efficiente. La sua macchina della neve, infatti, trasportabile su un carrello, è una sorta di campana di vetro all’interno della quale, in condizioni di vuoto non spinto, l'acqua si solidifica in un primo tempo originando una sorta di pastella di ghiaccio e poi si cristallizza in cristalli di neve.
Video : NeveXN: la metamorfosi dall'acqua alla neve
Ma la magia che gli è valso il brevetto consiste nel fatto che Besana è riuscito a produrre neve usando energia termica, non elettrica, e quindi potenzialmente anche energia solare.
Si potrebbe pensare di industrializzare il principio producendo un cannone sparaneve superecologico, nessun additivo, zero inquinamento, operante a qualsiasi temperatura e umidità. NeveXNpotrebbe essere estremamente utile da subito per preparare il primo strato sulle piste in attesa delle nevicate e senza attendere che la temperatura rimanga stabilmente sotto lo zero.
I progetti di successo come NeveXN non nascono in un giorno. Besana, dopo una tesi di dottorato in "Tecnologie per l’Ambiente" ha proseguito gli studi a Berkeley, in California e, tornato in Italia, è riuscito ad ottenere il sostegno delle istituzioni trentine e fondi europei per la ricerca. Dopo anni di studio e lavoro, in questi giorni NeveXN è riuscito a produrre neve a una temperatura di 15 gradi. NeveXN è in grado di garantire, con la propria tecnologia, sia neve di alta qualità, sia ice-slurry per il settore alimentare, edilizio e sanitario.
La stagione 2023/2024 è la stagione della consacrazione di Rossignol Forza e sulle piste da sci di tutte le Alpi la febbre del Carving è a livelli altissimi, coinvolgendo non solo gli atleti o i professionisti della neve, ma tutti gli sciatori! Ognuno con il suo livello, ognuno con la sua sciata ed ognuno con il suo angolo di piega!
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