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Speciale sicurezza: in caso di valanga di chi è la colpa?

Valanga 4 (© Club Parapendio Macugnaga)
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Club Parapendio Macugnaga

Turismo

Speciale sicurezza: in caso di valanga di chi è la colpa?

Altro tasto dolente della questione sicurezza è tutto il capitolo che riguarda lo sci fuori pista, lo sci alpinismo e il pericolo valanghe. Qui esistono due grosse questioni: le slavine o valanghe che si verificano in prossimità delle piste battute e quelle che si verificano in zone così dette di freeride.

La legge italiana considera responsabili i gestori degli impianti di risalita per quanto accade in pista ma non per gli incidenti che possono verificarsi nei percorsi fuori pista serviti dagli impianti medesimi. La responsabilità dei gestori si limita alle aree aperte al pubblico, quindi alle piste battute. Fortunatamente è raro che il fenomeno delle valanghe coinvolga le piste da sci e gli sciatori, ma se un evento del genere si verifica, nascono sempre le stesse domande: perché è successo? Era prevedibile? Evitabile? Chi è responsabile se una valanga finisce su una pista battuta e travolge degli ignari sciatori?

In verità un obbligo in capo al gestore dell’impianto esiste, ed è quello di verificare e monitorare i pendii che ha in concessione, al fine di metterli in sicurezza. In poche parole il gestore di una pista a ridosso di un pendio ripido dove può esserci un accumulo di neve pericoloso, ha l'obbligo di fare tutto quello che è in suo potere per prevenire l’evento valanga.  Se non adempie a questo obbligo, nel caso in cui si stacchi una valanga, egli è ritenuto responsabile dei danni cagionati a persone o cose. C’è di più, ha l’obbligo di chiudere la pista non solo a sciagura avvenuta, ma anche in via preventiva in tutti quei casi in cui sia logico prevedere l’evento dannoso.

Cosa accade se invece la valanga si verifica in terreno di avventura cioè fuori dalle aree controllate? Negli ultimi anni ha preso molto piede il freeride, disciplina affascinante ma rischiosa. Qui la responsabilità ricade in toto sullo sciatore. Ogni freerider si assume in pieno la responsabilità per danni che subisce lui stesso o che cagiona ad altri. Obbligatorio per la pratica del freeride è avere con sé la dotazione di sicurezza composta da ARVA, pala e sonda, come per lo sci alpinismo. Inoltre fortemente consigliati sono un localizzatore elettronico satellitare GPS e il casco.
In caso di incidente, il fatto di non essere soli ma essere in compagnia di altri sciatori freerider può fare la differenza tra la vita e la morte perché aumentano le possibilità di chiamare i soccorsi e di ricevere un aiuto tempestivo. Una scelta sempre saggia sarebbe quella di affidarsi a un accompagnatore esperto, guida alpina o maestro di alpinismo la cui esperienza risulta fondamentale nella scelta degli itinerari e nella conoscenza delle condizioni di innevamento. 

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